Napoli, Gasperini in pole per la panchina

Il tecnico della dea in cima alla lista. Pioli e italiano a seguire. Conte sullo sfondo è la variabile a sorpresa
Napoli, Gasperini in pole per la panchina© ANSA

Come in Borsa. Quotazioni-panchina e azioni-allenatore che oscillano, salgono e scendono, un movimento continuo che neanche le notizie degli insider. Una storia, però non cambia, è costante: Gian Piero Gasperini resta in cima alla lista di De Laurentiis. Quella solita, famigerata e invisibile, ben custidita nel taschino interno della giacca fantasma: ovvero, il presidente è blindatissimo sulla questione del prossimo tecnico del Napoli. Sta gestendo l’affaire in assoluta segretezza insieme con il nuovo responsabile in pectore dell’area sportiva, Giovanni Manna, in attesa che l’incarico diventi anche ufficiale. Fatto sta che la successione è in piena evoluzione, con un ordine gerarchico che al momento sembra piuttosto definito nonostante tutto scorra in maniera incessante per valutazioni e riflessioni interne. Dicevamo: il Gasp è un vecchio pallino, un’antica passione di Adl; e poi ci sono Stefano Pioli e Vincenzo Italiano sempre lì, nell’elenco di un futuro da costruire. La rifondazione che profuma di rivoluzione. Tre uomini e una variabile, a sorpresa, indomabile e incontrollabile fino a che non diventerà un capitolo definitivamente chiuso: Antonio Conte, certo. Che resta defilato, sullo sfondo, come un’ombra ma comunque presente. Libero da impegni in questo momento.

Lotta a tre

Un tris d’assi più il quarto nella manica, insomma. Partendo dal vate della Dea, l’uomo che fa sognare l’Atalanta, teorico della difesa a tre (come Conte), una grande apertura rispetto al passato e al presente: Gasperini, in persona. In questo momento impegnato e anzi impegnatissimo con l’Atalanta in campionato, a caccia della qualificazione in Champions; e nelle coppe, tra la semifinale di Europa League con l’OM (1-1 all’andata a Marsiglia), e la finale di Coppa Italia con la Juventus. Insomma: la stagione è quasi conclusa ma quella del Gasp è proprio nel pieno, al bivio delle cose belle, dei grandi traguardi. E va da sé che in questa situazione, in queste condizioni, affrontare il futuro è decisamente più complesso. Attendere, prego. Simile è anche il percorso di Italiano con la Fiorentina: semifinale di Conference League (3-2 al Franchi, nell’andata con il Bruges); in lotta proprio con il Napoli - innanzitutto - per definire la posizione in campionato e le prospettive europee della Viola. Piace molto anche al Torino. Piace in giro. 


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La difesa a quattro

Italiano fa rima con la difesa a quattro e il tridente, o il 4-2-3-1, esattamente come Pioli, libero più o meno quanto Conte, nel senso che la sua parabola con il Milan è praticamente definita: si racconta di un’esperienza ormai virtualmente conclusa. E anche in campionato la qualificazione alla prossima edizione di Champions League è aritmeticamente archiviata: il libro sta per chiudersi. De Laurentiis, nel frattempo, riflette: ha ancora un po’ di tempo, ma non troppo. Il Napoli del futuro nascerà al tramonto dell’ultima stagione del Napoli del passato. Nuovissima era.


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Come in Borsa. Quotazioni-panchina e azioni-allenatore che oscillano, salgono e scendono, un movimento continuo che neanche le notizie degli insider. Una storia, però non cambia, è costante: Gian Piero Gasperini resta in cima alla lista di De Laurentiis. Quella solita, famigerata e invisibile, ben custidita nel taschino interno della giacca fantasma: ovvero, il presidente è blindatissimo sulla questione del prossimo tecnico del Napoli. Sta gestendo l’affaire in assoluta segretezza insieme con il nuovo responsabile in pectore dell’area sportiva, Giovanni Manna, in attesa che l’incarico diventi anche ufficiale. Fatto sta che la successione è in piena evoluzione, con un ordine gerarchico che al momento sembra piuttosto definito nonostante tutto scorra in maniera incessante per valutazioni e riflessioni interne. Dicevamo: il Gasp è un vecchio pallino, un’antica passione di Adl; e poi ci sono Stefano Pioli e Vincenzo Italiano sempre lì, nell’elenco di un futuro da costruire. La rifondazione che profuma di rivoluzione. Tre uomini e una variabile, a sorpresa, indomabile e incontrollabile fino a che non diventerà un capitolo definitivamente chiuso: Antonio Conte, certo. Che resta defilato, sullo sfondo, come un’ombra ma comunque presente. Libero da impegni in questo momento.

Lotta a tre

Un tris d’assi più il quarto nella manica, insomma. Partendo dal vate della Dea, l’uomo che fa sognare l’Atalanta, teorico della difesa a tre (come Conte), una grande apertura rispetto al passato e al presente: Gasperini, in persona. In questo momento impegnato e anzi impegnatissimo con l’Atalanta in campionato, a caccia della qualificazione in Champions; e nelle coppe, tra la semifinale di Europa League con l’OM (1-1 all’andata a Marsiglia), e la finale di Coppa Italia con la Juventus. Insomma: la stagione è quasi conclusa ma quella del Gasp è proprio nel pieno, al bivio delle cose belle, dei grandi traguardi. E va da sé che in questa situazione, in queste condizioni, affrontare il futuro è decisamente più complesso. Attendere, prego. Simile è anche il percorso di Italiano con la Fiorentina: semifinale di Conference League (3-2 al Franchi, nell’andata con il Bruges); in lotta proprio con il Napoli - innanzitutto - per definire la posizione in campionato e le prospettive europee della Viola. Piace molto anche al Torino. Piace in giro. 


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