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ROMA - Aumentare il fatturato attraverso i ricavi strutturali, limitando le cessioni di calciatori alle scelte strategiche di rafforzamento. Con l’aiuto del nuovo manager Max van den Doel, olandese proveniente dal mondo Adidas, la Roma si è lanciata alla conquista di nuovi mercati, soprattutto sul fronte della pubblicità: il main sponsor, quello che mette la scritta sul petto dei giocatori, va in scadenza il 30 giugno, così come quello collaterale. Sono due colossi come la Qatar Airways e la Hyundai, che garantivano circa 15 milioni all’anno complessivi. E che per ora non hanno rinnovato il contratto. I Friedkin non hanno interrotto i contatti ma stanno al contempo valutando altre possibilità, specie sui mercati del sud-est asiatico. L’obiettivo della proprietà in prospettiva è affiancare il marchio Toyota a quello della Roma. Ma non sembrano maturi i tempi. Il binomio potrebbe realizzarsi più facilmente quando sarà chiaro il progetto dello stadio di proprietà, che prevede la cessione dei diritti sul nome a uno sponsor. L’ipotesi di un Toyota Stadium è stata già considerata e studiata dai Friedkin, che negli Stati Uniti con il marchio giapponese hanno fatto bingo.
La questione dello stadio Olimpico
Per quanto riguarda le prospettive sui ricavi da stadio c’è un nuovo ingresso nella Roma: si tratta del nuovo responsabile commerciale della biglietteria e dell’area ospitalità dello stadio. Si chiama Paolo Monguzzi, ex Inter, Milan e Olimpia Milano di basket, e prende il posto dello spagnolo Enrique Garcia, che ha occupato il ruolo negli ultimi tre anni. Sarà lui, rispondendo al direttore commerciale Giorgio Brambilla, a seguire le strategie di potenziamento del settore, con la nuova sfida degli stadi aperti dopo la pandemia. La Roma in questo senso attende indicazioni dal governo per poter programmare la nuova stagione.
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