Roma, verso il sì ai tifosi in Olanda

Niente tifosi ospiti all’Olimpico. I romanisti dovrebbero andare a Rotterdam ma in numero ridotto
Roma, verso il sì ai tifosi in Olanda© BARTOLETTI
Fabio Massimo Splendore
4 min

Chiusura del settore ospiti dello stadio Olimpico, divieto di vendita dei biglietti in tutti gli altri settori per i residenti in Olanda. Questo è l’indirizzo che il Casms, Centro analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive del Viminale, ha fatto calare ieri sera sul tavolo più importante della Prefettura di Roma, in questo momento intestato alla dottoressa Moscarella, vicario facente funzioni del Prefetto Frattasi, divenuto capo della cybersicurezza in attesa che il Consiglio dei ministri nomini il nuovo titolare a Palazzo Valentini. Parliamo - nemmeno a dirlo - del 20 aprile prossimo e di Roma-Feyenoord, quarto di finale di ritorno di Europa League. Il provvedimento era nell’aria da ieri mattina, quando c’è stata evidentemente una accelerazione in questa direzione sotto la regia del ministro dell’Interno Piantedosi. Ed è arrivato nella serata di ieri in attesa che questa mattina la Prefettura lo trasformi nell’ordinanza definitiva dopo che la dottoressa Moscarella avrà riunito il Comitato dell’ordine e della sicurezza pubblica con il Questore della Capitale e le altre autorità preposte. 

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Orientamento e motivazioni

Soffiava forte questo vento del no alla trasferta degli olandesi nella Capitale: alimentato dai danneggiamenti alla Barcaccia del 2015, quando il Feyenoord venne a Roma e ci furono diversi scontri anche a Campo de’ Fiori. Gli specialisti del Viminale hanno lavorato molto con gli omologhi olandesi sulla rivalità tra le due tifoserie, che manifestò i suoi ulteriori effetti a maggio scorso a Tirana, prima della finale di Conference, con tafferugli e feriti tra le forze dell’ordine albanesi. Ad aggiungere carne sul fuoco l’alleanza nota tra i tifosi del Feyenoord e quelli del Napoli: il tema degli incroci internazionali è molto caldo nell’analisi dell’emergenza ultrà. E tra napoletani e romanisti si sa che tipo di rivalità scorra. Il quadro è diventato più completo per andare nella direzione auspicata anche dal sindaco Gualtieri e che indubbiamente farà storcere ancora una volta il naso alla Uefa.

Rischi e incongruenze

La delicatezza della materia impone massima attenzione nell’esprimere valutazioni e giudizi, questo è evidente. Dovrebbero averla innanzitutto le istituzioni collaterali (non la ebbe Ceferin per Napoli-Eintracht) che a vario titolo entrano nel delicatissimo meccanismo dell’ordine pubblico e della sicurezza provando a direzionare un provvedimento con opinioni e indirizzi suffragati da che? Una cosa però si può dire: l’idea è che si sia deciso di non gestire un evento, abdicando ad un ruolo chiave della macchina della sicurezza di un Paese. Non era più successo in passato, il post Covid ci riporta un po’ troppo indietro nelle modalità di affrontare i grandi eventi di pubblico: togliendo il rischio, sostanzialmente, e quindi non affrontandolo. Attenzione però: Napoli-Eintracht ha insegnato che vietare non significa risolvere. Intanto c’è da scongiurare il rischio che nelle pieghe dell’ordinanza prefettizia si infili qualche altro ricorso al Tar che imponga retromarce. E poi occhio al tema della libera circolazione nei confini dell’Ue che non potrà vietare a qualsivoglia olandese (anche i meno ben diposti per usare un eufemismo) di prendere un aereo e venire a far danni. Se poi, come trapela e sembra, le autorità dei Paesi Bassi decidessero di far partire i romanisti per Rotterdam, magari contingentandone un numero ridotto, allora qualcosa non tornerebbe dentro questo sistema di informative incrociate. E, attenzione tripla, il viaggio in Olanda diventerebbe tema delicatissimo per i romanisti


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