Roma, Mourinho diventa professore: il discorso agli aspiranti allenatori

In visita a Trigoria tre giovani tecnici della Mahd Academy di Riad, nelle cui fila milita anche il figlio di Cristiano Ronaldo
Roma, Mourinho diventa professore: il discorso agli aspiranti allenatori
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ROMA - Trigoria come un Ateneo, in cattedra il professor José Mourinho. Se qualche giorno fa erano stati alcuni componenti dello staff del Nagoya, formazione giapponese affrontata dalla Roma nella tournée di novembre, ad essere ospitati presso il Centro Sportivo giallorosso per assistere al lavoro quotidiano dello Special One, stavolta gli studenti sono arrivati dall'Arabia Saudita, precisamente dalla Mahd Academy di Riad, in cui milita anche il figlio di Cristiano Ronaldo. Fahad Al Hebayeb, Walid Al-Mutairi e Ibrahim Al-Suqayani, i tre giovani aspiranti allenatori arabi, hanno avuto la possibilità di trascorrere un'intera settimana al fianco di Mourinho, che ha mostrato grande disponibilità ad interagire e spiegare loro molteplici aspetti della professione, dai fondamenti tecnici fino alla capacità di scoprire talenti e di farli crescere. Un'esperienza che sembra aver lasciato davvero soddisfatto il "professor" Josè.

"Allenatori, viaggiate e studiate"

"E' stata un'esperienza magnifica sia sotto il profilo umano che tecnico - le parole di Mourinho, in un video pubblicato dall'accademia calcistica araba - sono molto felice per questi ragazzi, che si sono dimostrati già preparati e vogliosi di apprendere, di conoscere un mondo per loro nuovo come quello del calcio europeo. Mi hanno fatto delle ottime domande e questa è una cosa che ho apprezzato molto, perché solo chi ha delle buone basi è in grado di porre un buon quesito. D'altro canto tutti i giovani allenatori dovrebbero seguire questo percorso, viaggiare e studiare, per aprire gli occhi sul mondo, per cambiare punto di vista e mentalità. Ho spiegato loro che è questo il momento in cui completare la formazione, perché quando passeranno al professionismo avranno tempo solo per giocare, viaggiare, giocare ancora e riposare bene se hanno vinto o non dormire se hanno perso".


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