Roma, problemi con la lista Uefa: due acquisti potrebbero essere esclusi

I costi di gestione della rosa superano quelli della scorsa stagione: i dettagli
Jacopo Aliprandi e Chiara Zucchelli
5 min

La premessa, doverosa ma scontata quando c’è di mezzo l’unico allenatore capace di vincere tutte le coppe europee, è che, indipendentemente dalla lista, José Mourinho farà di tutto per regalare alla Roma la terza finale di fila. Dopo Tirana e Budapest, Mou vuole portare i romanisti a Dublino e questa è la condizione imprescindibile per spiegare quanto segue. Perché per la Roma il cammino europeo non sarà facile. Intanto perché per le prime quattro giornate non avrà Mourinho in panchina: tornerà contro il Servette, in Svizzera, il 30 novembre. E poi perché nell’elenco Uefa potrebbe non avere due nuovi acquisti e gli indiziati sembrano essere Kristensen e Azmoun.

Roma, la giornata decisiva

 Sono ore intense a Trigoria perché l’elenco va presentato entro la mezzanotte di oggi e vanno fatti calcoli precisi, dettagliati, senza sbagliare nulla. Lo scorso inverno, ad esempio, ci fu qualche intoppo che portò all’esclusione di Solbakken, appena preso, e all’inserimento di Zaniolo, poi venduto di lì a pochi giorni. Quell’errore, oggi, è una fortuna perché nel bilancio tra entrate e uscite si possono mettere sia il costo del cartellino sia l’ingaggio di Nicolò. In queste ore Pinto, il suo staff e gli uomini e le donne dei conti di Trigoria stanno lavorando, ma è verosimile immaginare che con ogni probabilità saranno l’ex Leeds e l’iraniano i sacrificati.

Roma, le scelte per la lista Uefa

Nel dettaglio: rispetto alla lista presentata lo scorso febbraio (da 20 giocatori in fascia A) usciranno in 7. Ibañez, Matic, Camara, Zaniolo e Wijnaldum, tutti ceduti o tornati ai club di appartenenza. A loro vanno aggiunti gli infortunati di lungo corso Abraham e Kumbulla. Sette, stesso numero, i nuovi arrivi: N’Dicka, Kristensen, Renato Sanches, Paredes, Aouar, Azmoun e Lukaku. Sulla carta il calcolo sarebbe semplice: sette entrano, sette escono. Ma la realtà è più complicata e i numeri esatti sono conosciuti solo dalla Roma: bisogna, infatti, calcolare il costo dei cartellini, gli ammortamenti, gli stipendi e le eventuali commissioni. Bisogna poi considerare i costi virtuosi e anche gli accordi precisi tra la Roma e la Uefa nell’ambito del Fair Play finanziario. Per tutte queste condizioni il club giallorosso rischia seriamente di poter inserire solamente cinque nuovi calciatori. E i sacrificabili sarebbero Kristensen, avendo la Roma altri due terzini destri, e Azmoun che in attacco non è la prima scelta.

I nomi della lista della Roma

In lista A, quindi, la Roma avrebbe: Rui Patricio, Karsdorp, N’Dicka, Smalling, Aouar, Paredes, Llorente, Celik, Renato Sanches, Lukaku, Dybala e Svilar. Come giocatori di formazione italiana (ne servono almeno quattro): Cristante, Mancini, Spinazzola, Belotti e El Shaarawy. Come giocatore di formazione locale il solo Lorenzo Pellegrini: questo costringerà la Roma, come a febbraio, a ridurre il numero di giocatori in lista, anche perché Zalewski, Bove, Boer e Pagano saranno in lista B, quella cioè dedicata ai ragazzi nati dopo il primo gennaio 2002. L’auspicio, a Trigoria, è che, al contrario dello scorso inverno, stavolta la sorpresa sia positiva che nella gestione dei costi si riesca a far entrare qualche giocatore in più. Ma ieri filtrava preoccupazione, in questo senso, perché la Roma rischia di iniziare il cammino europeo, giovani compresi, con 22 giocatori “veri”. A febbraio erano 24 e due pedine in meno, considerando che si giocherà sempre e considerando tutti quei calciatori che faticano a fare tre partite in una settimana, rischiano di essere già un fardello pesante.


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