Lukaku, il premio per i tifosi pazienti

Leggi il commento sulle prestazioni dell'attaccante belga insieme a Mourinho
Lukaku, il premio per i tifosi pazienti© LAPRESSE
Marco Evangelisti
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Grazie alla Roma continueremo ad avvolgerci almeno fino alla fine della stagione, quando magari otterremo una risposta, in questo dilemma logico che ci riporta sempre allo stesso punto, come se percorressimo un nastro di Mobius. Tre giornate all’inizio del campionato gettate al vento, sacrificate alla logica dell’attesa e all’illogicità della speranza, con il mondo a chiedersi che cosa aspettasse il club a prendere l’attaccante implacabile che era platealmente l’assenza più nitida sulla scacchiera romanista. E poi da questa attesa, da questo scrutare nel vuoto, ecco che a passi ampi e pesanti è spuntato Romelu Lukaku, reduce di una guerra di nervi che lo ha condotto al limite del logorio psicologico (ma dalla quale è uscito senza alcun disturbo post-traumatico, visti i nove gol in dodici partite) e lo ha lasciato senz’altre scelte che rispondere alla chiamata di Mourinho e dirgli di sì.

Roma, l'arrivo di Lukaku ha cambiato tutto

Dunque: sarebbe stato meglio per la Roma garantirsi in fretta il rafforzamento necessario in attacco, e probabilmente uscire dalle prime giornate di campionato con un bel pacchetto di punti, oppure è stato saggio esitare e pregare, fino a essere premiati con l’ingaggio di quanto di meglio il calcio mondiale propone in materia di centravanti? E la scelta è stata consapevole o imposta dalle circostanze? In parole dozzinali, Tiago Pinto ha avuto più anima o più buona sorte? 

Roma, gli obiettivi stagionali

Non sarà filosofico, ma è ragionevole rispondere allo stato attuale delle cose: non importa. Non importa finché la Roma riesce a conservare una velocità di crociera sufficiente a tenerla in linea con gli obiettivi stagionali, una nuova finale di Europa League e un piazzamento in campionato utile per la qualificazione alla Champions. Che resta il confine tra due linee temporali alternative, una delle quali porta al benessere e l’altra al faticoso mestiere di sopravvivere. Chiaro: se il calcio è non solo conteggi di fine esercizio ma è anche e soprattutto urla ed emozioni incontrollabili, allora uno che all’ultimo istante della maledetta partita manda fuori tempo portiere e marcatore e ti cambia la giornata vale qualsiasi esercizio di pazienza. A margine: nelle more dell’attesa era arrivato Azmoun, leone persiano che domenica con una carica feroce ha risvegliato la LuPa (Lukaku e Paulo, per chi non lo ricordasse). Inseriamo pure questo tra gli elementi di riflessione. 


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