Roma, Lukaku va a trecento: con il Brighton può avvicinare un traguardo pazzesco

L’attaccante conta di essere la vera star di questo doppio confronto, naturalmente con il supporto di Dybala: i dettagli
Roberto Maida
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Si è ricordato di sorridere appena in tempo: un assist da ballerino di salsa e una violenta scudisciata sono stati il pretesto per sentirsi di nuovo allegri. Romelu Lukaku è rientrato nella sua dimensione. Anche lo scorso anno, con l’Inter, aveva vissuto una specie di letargo dal quale si risvegliò a febbraio: 11 gol tra campionato e coppe, nel 2023, prima della maledetta finale di Istanbul che è stata poi causa della rottura con Marotta e Inzaghi. Magari con la Roma succederà la stessa cosa, per la parte realizzativa del discorso: ora che si avvicina la primavera, con i fiori d’Europa che diventano più preziosi, la sua dimestichezza in area di rigore diventerà il plusvalore per prolungare l’avventura internazionale. 

Lukaku, i numeri in Europa League 

Siamo nel suo territorio. A tal punto che il destino lo ha perdonato per il rigore sbagliato contro il Feyenoord dopo avergli sottratto, con la sagoma insuperabile del portiere olandese Wellenreuther, il gol della qualificazione al minuto 121 di una partita interminabile. Non poteva la musica dell’Europa League continuare a suonare senza Lukaku, che di questo torneo è una sorta di principe in termini di produttività e longevità. In questa edizione Big Rom ha segnato 6 reti in 8 partite, uno in meno del capocannoniere Aubameyang (Marsiglia), ma con la particolarità non comune di aver diviso i gol in 6 partite diverse. Niente banchetti contro avversari modesti insomma ma contributi fattivi ai risultati, con ogni parte del corpo: persino la spalla, a Rotterdam, lo ha aiutato a tramortire il mitico stadio De Kuip, dove i tifosi parlano la sua stessa lingua ma non hanno potuto fermare con la voce quella parabola maligna. 

Contro il Brighton 

Anche l’avversario di domani, il Brighton di Roberto De Zerbi, gli ricorda momenti felici. Durante la lunga esperienza inglese Lukaku gli ha segnato tre volte, due in Premier League e una in Fa Cup, due con il Manchester United di Mourinho e Smalling e una con il Chelsea. In sei incroci ha perso solo una volta, 3-2 all’American Express Stadium: c’erano già le due bandiere del Brighton, il difensore-capitano Dunk e il centrocampista tedesco Gross che saranno protagonisti anche in questo ottavo di finale.  

La corsa 

Ma Lukaku conta di essere lui, la vera star di questo doppio confronto, naturalmente con il supporto di Dybala che stranamente non segna in Europa dalla finale di Budapest ma è arrivato a questo appuntamento in forma scintillante. Con il gol di Monza, generato proprio da un assist di Dybala, Lukaku ha toccato la doppia cifra in un campionato per l’undicesima volta. Ed è salito a quota 17 nei marcatori stagionali della Roma: dalla stagione 2020/21, quando ne segnò 30 con l’Inter in tutte le competizioni, non raggiungeva certe cifre. Ma c’è di più, se consideriamo il pallottoliere personale: il nostro ha toccato quota 297 gol in carriera a livello di club. Gli mancano quindi “solo” tre reti per entrare in un club di realizzatori fantascientifico, quello dei trecentisti. Aspettando di capire cosa farà da grande, dal momento che il suo prestito dal Chelsea scade a giugno durante l’Europeo, Lukaku ha una motivazione extra per aggiungere gol alla collezione. De Rossi se l’è coccolato proprio dopo l’errore contro il Feyenoord, attraverso un entropico abbraccio: da leader sa che ai grandi centravanti basta concedere un credito, perché prima o dopo la squadra lo riscuoterà in modo naturale. La giostra è ripartita. E c’è tanto calcio da giocare, il migliore, da qui a fine maggio: il campione accolto da migliaia di tifosi a Ciampino sulla base di una conoscenza superficiale può ancora farsi amare a lungo, travolto dalla profondità della passione romanista. 


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