Roma, Lukaku è pronto: prima l'Inghilterra, poi il Lecce

Tornato ad allenarsi in gruppo nel Belgio, l'attaccante ha superato i problemi fisici e scenderà in campo prima di rientrare a Trigoria: tutti i dettagli
Jacopo Aliprandi
5 min

ROMA - La buona notizia per il ct Tedesco e per il tecnico De Rossi è arrivata ieri, con il ritorno di Romelu Lukaku in gruppo e il recupero sia dal problema all’anca sia da quello all’inguine che lo avevano bloccato dopo la gara contro il Sassuolo costringendolo a un lavoro individuale e al forfait della sfida contro l’Irlanda. Il recupero riparte proprio da lì, da Dublino, dove ieri ha ripreso ad allenarsi stabilmente con il gruppo svolgendo sia la parte atletica sia quella tattica. Insomma, Big Rom si è ripreso - salvo qualche inevitabile acciacco che puntualmente colpisce ogni calciatore costretto agli staordinari - ed è pronto a mettersi a disposizione prima del Belgio e poi della Roma.

Lukaku pronto a sfidare l'Inghilterra con il suo Belgio

Così non è escluso che Romelu possa addirittura partire dall’inizio questa sera nel big match amichevole contro l’Inghilterra. Una sfida per il rodaggio della nazionale in vista dell’Europeo, ma anche un buon banco di prova per capire la condizione del giocatore che dovrà guidare il reparto offensivo dei Diavoli Rossi e della Roma nei prossimi mesi. Prima con i giallorossi tra campionato e coppa, poi della sua nazionale per un torneo che vuole vivere da protagonista in Germania e chissà, magari anche vincere. Del resto la forza della rosa è evidente, Romelu ne è consapevole da capitano e leader di un gruppo che si affida a lui per la crescita tecnica e mentale. E senza Courtois, il ct Tedesco fa ancora più affidamento a mister 83 gol col Belgio, tanto da non averlo rischiato nella prima amichevole per evitare ricadute ma dandogli totalmente carta bianca sul rientro sia in allenamento che in partita. Anche per rispetto di un club che nelle prossime partite si giocherà buona fetta della stagione tra la corsa alla zona Champions e il quarto di Europa League.

Dal Belgio alla Roma: nel mirino il match contro il Lecce

Domani quindi in campo, per uno spezzone di partita, poi subito a Trigoria per cominciare la preparazione alla sfida di lunedì prossimo contro il Lecce. Partita che Lukaku vuole giocare, partita che per De Rossi deve giocare. Perché senza Azmoun e con Abraham non ancora pronto per giocare dall’inizio, il tecnico ha soltanto lui, e per di più in una partita insidiosa contro una squadra che ha appena cambiato allenatore e che è reduce da una preziosa vittoria in trasferta contro la Salernitana. Ma soprattutto che nella sfida dell’andata ha dato bel filo da torcere ai giallorossi, quelli allenati allora da Mourinho. Un rigore sbagliato da Romelu dopo appena sei minuti di gioco, poi nel secondo tempo il vantaggio dei salentini dopo lo show di Falcone sul belga e Dybala. Infine, il grande ribaltone nel recupero, prima con il colpo di testa di Azmoun sul cross di Zalewski, poi con la verticalizzazione della Joya per Big Rom che con il suo fisico ha tenuto sui difensori per buttarla dentro e lasciarsi andare in un’esultanza scatenata sotto la Curva Sud. Ma anche uno sfogo dopo aver vissuto novanta minuti di inferno a San Siro, la gara precedente, contro l’Inter e i 70mila fischietti contro di lui.

Lukaku e un futuro ancora tutto da decifrare

Obiettivi per i prossimi due mesi: fare il massimo per ripagare i romanisti e un club che ha puntato tanto su di lui. Sia conquistando il quarto posto, sia cercando di andare il più avanti possibile in Europa League. Poi, per quanto riguarda il futuro, chissà. «Lukaku tornerebbe all’Anderlecht se disputasse la Champions il prossimo anno», ha ammesso un suo amico, l’opinionista Gilles Mbiye-Beya. Sarà, ma la priorità - dicono fonti vicine a Romelu - è rimanere alla Roma. Big Rom ama la città, il suo clima, l’ambiente che si respira attorno a lui e alla squadra. Se potesse, resterebbe. I 43 milioni di riscatto però frenano al momento la situazione, e per lo stipendio servirebbe anche un sforzo del belga. Ora testa al campo, quello che conta davvero per chiudere al meglio la stagione.


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