De Rossi, svolta Roma: Abraham può esordire a Lecce

Grandi progressi in allenamento per il centravanti inglese, recuperato e pronto per giocare: la convocazione non sarà solo simbolica
Roberto Maida
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ROMA - La Pasqua di Abraham. A dieci mesi dal tremendo infortunio, un ginocchio che si sbriciola dentro a una partita anonima, la Roma ritrova un protagonista annunciato per presente e futuro. Nelle ultime due settimane la condizione atletica, che ha seguito il protocollo della rigenerazione clinica, è cresciuta in modo rassicurante. A questo punto è possibile che Daniele De Rossi gli consenta a Tammy di debuttare già lunedì a Lecce, magari negli ultimi minuti, giusto per riprendere confidenza con il clima agonistico. Di sicuro stavolta non sarà una convocazione simbolica, come è successo prima della sosta contro il Lecce. Il lunedì dell’Angelo è una possibilità seria per il centravanti che porta la maglia numero 9: c’è aria di resurrezione sportiva.

Abraham recuperato, esami strumentali per Azmoun

Non a caso la Roma lo ha celebrato in queste ore per una serie di evoluzioni incoraggianti, quasi acrobatiche, esposte in allenamento a Trigoria. Sotto la pioggia, in un tipico clima da Premier League, Abraham ha sfoggiato contrasti, dribbling e anche un paio di gol in partitella che ne hanno in qualche modo rinforzato la candidatura. Nessuno intende affrettare i tempi, ci mancherebbe, dopo un percorso di recupero molto doloroso e complicato. Ma Tammy ha superato la fase di preoccupazione, normale quando si rientra da una lunga inattività, ed è ormai psicofisicamente riprogrammato per giocare. Naturalmente non una partita intera e non un tempo. Ma c’è. Ed è già una buona notizia che suona da contralto rispetto all’infortunio dell’altro centravanti di scorta, Sardar Azmoun, che oggi effetuerà gli esami strumentali con i medici per la Roma per conoscere la gravità del problema tendineo emerso durante Iran-Turkmenistan. Senza Abraham, per un mese e più Lukaku non avrebbe avuto un alter ego in attacco.

Roma, le prospettive di Abraham tra campo e mercato

Abraham si lancia quindi in una primavera affascinante e incerta. Con undici partite sicure davanti - ma la Roma spera che siano di più attraverso il cammino in Europa League - può guadagnare appeal sul piano internazionale e suggerire una strategia alla società. I Friedkin dovranno vendere qualche giocatore prima del 30 giugno, per produrre plusvalenze utili a rispettare gli accordi-tagliola con l’Uefa sul fair play finanziario. Lo scorso anno, beffa delle beffe, avrebbero ceduto proprio lui, all’Aston Villa per 40 milioni: trasferimento quasi perfezionato, con tanto di colloqui privati con l’allenatore Emery. Ma il crack di Roma-Spezia ha mandato tutto all’aria obbligando Tiago Pinto al piano B, cioè il sacrificio di un gruppo di ragazzini.

Abraham e Lukaku, destini incrociati

Adesso possono succedere varie cose, in un intreccio che può coinvolgere Lukaku. Il Chelsea è proprietario del cartellino di Big Rom ma conserva anche un credito virtuale su Abraham, un pupillo della casa sempre rimasto nei pensieri del club. Se la Roma andrà in Champions League, cercherà di negoziare l’acquisto di Lukaku proponendo a parziale indennizzo il futuro di Abraham. Ma attenzione, la storia si può leggere anche da un altro lato e con il finale contrario: Abraham dimostra in questo mese e mezzo di essere tornato un grande attaccante e resta a Trigoria come titolare suggerendo la rinuncia a Lukaku. Stiamo a vedere, non sarebbe fantascienza.


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