Hermoso, così la Roma ha battuto il Galatasaray

Lo svincolato difensore spagnolo ha ricevuto tante offerte in estate ma ha scelto De Rossi: i motivi della sua decisione
Jacopo Aliprandi
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ROMA - Ha scelto ancora una volta la maglia 22, un numero che gli ha portato fortuna e che utilizzerà anche nella sua esperienza giallorossa. Mario Hermoso è ormai della Roma e ieri sera è stato ufficializzato il suo arrivo a parametro zero con tanto di prime foto al Fulvio Bernardini. Alla fine ha deciso di volere l’Italia, anzi, la Roma, dopo aver rifiutato nel corso dell’estate tante lusinghe provenienti da mezza Europa, Serie A compresa: Juve, Inter, Milan, Napoli e Bologna le pretendenti in questa sessione di mercato. Poi Manchester United, Villarreal e Al-Ittihad all’estero. Senza contare il Galatasaray che per convincerlo non solo gli aveva offerto un contratto da vero top player, ma aveva anche organizzato tutto per il soggiorno della sua famiglia. Il club turco per spingere sull’acceleratore aveva addirittura prenotato il charter e organizzato le visite mediche. Niente da fare, alla fine la Roma ha avuto la meglio. La voglia di giocare ancora ad alti livelli, di sentirsi protagonista in un club che gioca in Europa e che punta ad alzare l’asticella, un tecnico che lo ha convinto ad accettare il suo progetto, una città che - naturalmente - viene apprezzata da qualsiasi calciatore. Roma è Roma, e dopo Madrid non è mica male come nuova casa.

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Hermoso e le prime ore in giallorosso

Così domenica pomeriggio Hermoso è sbarcato a Fiumicino accolto da media e tifosi, il pomeriggio si è sottoposto a una prima parte di visite mediche mentre la sera ha fatto il tifo per i suoi. Non da Torino naturalmente ma dalla camera del suo albergo: un modo per cominciare a studiare i suoi nuovi compagni di squadra, gli schemi del tecnico e le sue tattiche. Aspettando poi chiaramente di vedere la difesa a tre. E ciò che ha visto domenica sera Hermoso non è stato affatto male, soprattutto dal punto di vista difensivo. Cristante davanti alla difesa a schermare le incursioni dei centrocampisti e dei trequartisti, poi l’ottima prestazione sia di Mancini sia di N’Dicka che non hanno concesso grandi occasioni al reparto offensivo juventino. Infine i terzini: la garanzia Angeliño, abile a chiudere l’esterno ma anche a stringere tra i centrali, e poi Celik che in mezzo a qualche sbandata ed errore di troppo è riuscito comunque a fare il suo dovere. Prima la partita, poi una buona dormita e ieri mattina il prosieguo delle visite mediche al Campus Bio-Medico per poi nel pomeriggio firmare il contratto che lo legherà alla Roma per tre stagioni a circa 3,5 milioni netti all’anno più bonus, ma anche sostenere una prima sgambata sul campo del Fulvio Bernardini. Tour del centro sportivo, visita all’archivio storico dove Hermoso ha potuto ammirare le maglie dei grandi difensori del passato tra i quali però non spiccano suoi connazionali. Lui è il ventesimo spagnolo nella storia della Roma, di certo è quello che vuole fare la differenza.

Roma, il programma di lavoro stilato per Hermoso

Anche oggi Hermoso si allenerà individualmente visto che i giocatori che non sono partiti per gli impegni con le rispettive nazionali hanno beneficiato di due giorni di riposo: domani pomeriggio invece conoscerà parte del gruppo e svolgerà il lavoro atletico insieme ai suoi nuovi compagni di squadra. Non può certo cominciare a lavorare con gli stessi carichi d’allenamento dei suoi colleghi: Mario è rimasto svincolato per l’intera estate, ha lavorato tanto in questi mesi ma non ai ritmi di squadra. Avrà bisogno di un periodo incentrato sulla riatletizzazione per poi essere pronto - lo staff spera già per il Genoa - a scendere in campo nel migliore dei modi. Da oggi Hermoso comincia a tutti gli effetti la sua nuova avventura in giallorosso.


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