Roma, come sta Dovbyk e perché Ranieri punta ora su Shomurodov

Aria di cambiamenti in casa giallorossa, soprattutto nel reparto offensivo. L'ucraino non si è allenato: niente di così grave ma contro il Verona  il favorito è Eldor
Roberto Maida

ROMA - Aria di ribaltone, tentazioni di novità. Ranieri si sta convincendo a cambiare il centravanti per la partita di domani sera contro il Verona: potrebbe così cominciare con Eldor Shomurodov, che in questi mesi non l’ha quasi mai deluso quando è entrato in campo. A facilitare l’avvicendamento sono le condizioni fisiche di Artem Dovbyk, che ieri non ha partecipato all’allenamento festoso allo stadio Tre Fontane davanti a 3.000 tifosi. Niente di grave, precisa la Roma che ha parlato di normale gestione: Dovbyk dovrebbe essere convocato. Ma le indicazioni settimanali lasciano credere che stavolta possa partire dalla panchina.

Roma, l'alternanza

«Io non guardo alle gerarchie o agli stipendi. Penso solo a chi può servire di più alla squadra in una certa partita». E’ un concetto che Ranieri ha espresso in diverse occasioni e che ha applicato senza remore: via via se ne sono accorti Pellegrini, Hummels, Paredes, Koné, Saelemaekers, lo stesso Dovbyk. Shomurodov è un professionista che «si allena a mille all’ora« come osservò già De Rossi quando decise di farlo entrare nella prima giornata contro l’Empoli, subito ricambiato con un gol. Da allora Eldor ne ha segnati altri 5 in stagione pur avendo giocato titolare solo 5 volte in campionato. Domani gli toccherebbe la sesta occasione, in un attacco che potrebbe rilanciare anche Baldanzi insieme a Soulé. Qualità e sostanza per sopportare i duelli fisici con il Verona di Paolo Zanetti, che ha registrato la difesa nelle ultime settimane e ha già quasi raggiunto la salvezza.

Roma, la coppia

Chissà se li vedremo mai insieme in formazione, Dovbyk e Shomurodov. Ranieri ha spiegato chiaramente di aver valutato spesso l’ipotesi di partire con il doppio centravanti. Ha sempre desistito per la tranquillità di tenere un cambio offensivo in panchina in caso di necessità. Non sarebbe strano se domani il compito di modificare gli equilibri della partita fosse affidato a Dovbyk, già due volte efficace da subentrato: in casa del Milan in Coppa Italia e soprattutto all’Olimpico contro il Como quando la sua spizzata si rivelò decisiva per la vittoria.


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Roma, la parabola di Shomurodov

Certo è curiosa la storia di Shomurodov, tradizionalmente giudicato un esubero da piazzare in prestito e ora diventato un utilissimo rinforzo. Negli ultimi anni la Roma lo ha ceduto allo Spezia, dove è andato male, poi al Cagliari, dove ha incrociato Ranieri ma senza mai impressionarlo. L’estate scorsa Ghisolfi lo aveva venduto a una squadra americana, l’Atlanta, ma non vide concretizzarsi il trasferimento a pochi passi dalla firma. A gennaio invece Shomurodov era stato promesso al Venezia, che ancora lo rimpiange e ha dovuto ripiegare sul misterioso ceco Fila, ma il gol all’Eintracht ha spinto Ranieri a non lasciarlo andare. Anche perché, per stessa ammissione dell’allenatore, la Roma non era riuscita a scovare sul mercato un attaccante a prezzi convenienti.

Roma, Shomurodov amatissimo

Nel frattempo Eldor ha continuato a lavorare, a spingere, per cinque minuti come per 70-80, senza mai lamentarsi o sbuffare. E ha ottenuto dalla società il rinnovo del contratto fino al 2027, vantaggioso anche per Friedkin per spalmare su più anni l’ingaggio. Il suo futuro è adesso tutto da scrivere. E può essere condizionato proprio dal rendimento delle prossime settimane. Se Shomurodov meriterà di restare, tanto meglio. Altrimenti, la Roma si troverà rivalutato un calciatore pagato 17,5 milioni più bonus (quattro anni fa) e potrà ricavarne una discreta plusvalenza estiva: è la cosiddetta situazione win-win, si vince sempre.


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ROMA - Aria di ribaltone, tentazioni di novità. Ranieri si sta convincendo a cambiare il centravanti per la partita di domani sera contro il Verona: potrebbe così cominciare con Eldor Shomurodov, che in questi mesi non l’ha quasi mai deluso quando è entrato in campo. A facilitare l’avvicendamento sono le condizioni fisiche di Artem Dovbyk, che ieri non ha partecipato all’allenamento festoso allo stadio Tre Fontane davanti a 3.000 tifosi. Niente di grave, precisa la Roma che ha parlato di normale gestione: Dovbyk dovrebbe essere convocato. Ma le indicazioni settimanali lasciano credere che stavolta possa partire dalla panchina.

Roma, l'alternanza

«Io non guardo alle gerarchie o agli stipendi. Penso solo a chi può servire di più alla squadra in una certa partita». E’ un concetto che Ranieri ha espresso in diverse occasioni e che ha applicato senza remore: via via se ne sono accorti Pellegrini, Hummels, Paredes, Koné, Saelemaekers, lo stesso Dovbyk. Shomurodov è un professionista che «si allena a mille all’ora« come osservò già De Rossi quando decise di farlo entrare nella prima giornata contro l’Empoli, subito ricambiato con un gol. Da allora Eldor ne ha segnati altri 5 in stagione pur avendo giocato titolare solo 5 volte in campionato. Domani gli toccherebbe la sesta occasione, in un attacco che potrebbe rilanciare anche Baldanzi insieme a Soulé. Qualità e sostanza per sopportare i duelli fisici con il Verona di Paolo Zanetti, che ha registrato la difesa nelle ultime settimane e ha già quasi raggiunto la salvezza.

Roma, la coppia

Chissà se li vedremo mai insieme in formazione, Dovbyk e Shomurodov. Ranieri ha spiegato chiaramente di aver valutato spesso l’ipotesi di partire con il doppio centravanti. Ha sempre desistito per la tranquillità di tenere un cambio offensivo in panchina in caso di necessità. Non sarebbe strano se domani il compito di modificare gli equilibri della partita fosse affidato a Dovbyk, già due volte efficace da subentrato: in casa del Milan in Coppa Italia e soprattutto all’Olimpico contro il Como quando la sua spizzata si rivelò decisiva per la vittoria.


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