Dovbyk e Ferguson, è bufera: tra poca cattiveria, il dubbio sui chili in più e i gol che mancano, tutti i retroscena

L'ucraino continua a sbagliare tutto, per l'irlandese si fanno i paragoni con Dzeko e Gasperini si lamenta: dove è la verità?
Jacopo Aliprandi
5 min

Molte volte gli allenatori attribuiscono il problema dell’assenza di gol a una scarsa fase offensiva che, quindi, coinvolge tutti i reparti nella costruzione del gioco fino alla finalizzazione. Ecco, non è esattamente il caso della Roma che, come Gasp ha avuto modo di vedere nelle ultime sconfitte contro Inter e Viktoria Plzen, costruisce, crea, arriva negli ultimi venti metri e poi sbaglia con i suoi centravanti.

Artem Dovbyk ed Evan Ferguson sono nel ciclone delle polemiche per un avvio di stagione da incubo. Un solo gol in due in queste prime dieci partite stagionali, tanti errori davanti alla porta e uno scarso feeling con la squadra nelle manovre di gioco. Un dramma per Gasperini, che sta cercando disperatamente una soluzione per riuscire ad aumentare la forza offensiva, davvero troppo bassa per poter competere ad alti livelli: cinque gol sono arrivati dagli attaccanti in queste dieci partite tra campionato e coppa, e ben tre li ha segnati Soulé. Poi un gol di Dovbyk col Verona e uno di Dybala, ieri su rigore contro la squadra ceca. Stop. Tutto qui. E allora il problema è evidente e non può che coinvolgere i due centravanti.

Ferguson: il dubbio sul peso e la difesa dall'Irlanda

Ferguson, ad esempio, quando entra in campo non è mai nel vivo del gioco. Qualcuno lo vede addirittura fuori forma fisica ogni volta che ritorna a Roma dopo gli impegni con la nazionale e Gasperini, come si sa, a questo è attentissimo. Tanto da averlo fatto presente sia pubblicamente sia privatamente. Evidentemente anche il peso (i giocatori salgono quasi ogni giorno sulla bilancia e Gasp cerca di fargli fare più pasti possibili a Trigoria) e la condizione atletica devono essere ottimali per poter entrare nel vivo di un gioco che fa della velocità e della resistenza alcune delle armi principali di Gasp. Ecco, dunque, che non va tralasciato nulla al caso, come naturalmente il feeling con la squadra che il ventunenne irlandese ancora non riesce a trovare. Anche in Irlanda è tornato di moda il detto: “Anche Dzeko ha fatto fatica nei primi anni”, frase che si è sentita parecchio anche per Dovbyk. Ma se Ferguson riuscisse quantomeno a contribuire alla fase di costruzione del gioco come faceva il bosniaco, di certo le critiche sarebbero più limitate.

Dovbyk, crisi senza fine

Lo stesso si può dire per Dovbyk, che ieri all’Olimpico è stato sostituito tra i fischi dei 56 mila tifosi. È il centravanti titolare soltanto perché il suo vice sta vivendo una crisi ancor più profonda della sua. I problemi sono evidenti e Massara deve inevitabilmente ragionare sul futuro. Quindi sul mercato invernale. Trovare una punta che faccia al caso della Roma (Kalimuendo o Zirkzee in prestito), cercando poi di piazzare l’ucraino a titolo definitivo. Dove? L’ucraino può avere ancora estimatori in Spagna, dove ha giocato la sua stagione migliore in carriera. Attenzione poi alla pista tedesca, dove la sua fisicità e le caratteristiche tecniche potrebbero valorizzarlo. Non certo in un club di prima fascia come il Bayern o il Borussia Dortmund, ma qualche club in corsa per un posto nelle coppe europee potrebbe pensarci. Così come, perché no, anche gli arabi: una scommessa a basso costo (30 milioni, spiccioli per il Fondo) che potrebbe fare la differenza in un campionato non certo di prima fascia. Insomma, a Massara il compito di trovare ancora estimatori dell’ucraino e di garantire a Gasperini un rinforzo di qualità per gennaio.

 

 

 


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