Liverani e Mignani, già tempo di osare

Liverani e Mignani, già tempo di osare
Tullio Calzone
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In attesa di diventare il campionato di tutti gli italiani, complici i Mondiali in Qatar orfani degli azzurri, la grande B entra nel vivo tanto per dimostrare di meritare il grande palcoscenico e di poter essere il campo principale. Ce n’è uno di campo che si presenta da solo da subito per questa 6ª giornata che dà la dimensione della rilevanza che già ha la categoria: alla Unipol Domus si affrontano Cagliari e Bari, due corazzate non solo per blasone. Se Liverani non si nasconde legittime ambizioni di successo finale, anche il Bari, liberato finalmente della spada di Damocle della multiproprietà (spostata giustamente in avanti nel tempo), non si accontenterà di certo di un ruolo anonimo e da comprimario. D’altra parte, la spinta della passione è forte in casa isolana (record stagionale annunciato), ma all’Astronave ha già abbondantemente confermato di essere di altra categoria. Un motivo in più su entrambi i fronti per onorare il copione di grandi protagoniste destinate a battersi sino alla fine contro una concorrenza che non si limiterà semplicemente a loro due. E allora non è tempo di fare speculazioni, ma di spingere e osare. Lo faranno certamente per strade diverse Liverani e Mignani, uno dei tecnici che hanno già vinto la Serie B (a Lecce due anni fa) e un debuttante in categoria, ma con idee chiare e finora efficacissime. Divisi da un solo punto in classifica, i due tecnici hanno comunque convinto sia pure attraverso sistemi di gioco differenti e con principi di gioco non accostabili. Organizzato e puntiglioso, predilige l’ampiezza con improvvise folate offensive il Cagliari che ha campioni collaudati in ogni reparto ed esperti del torneo cadetto che in pochi possono vantare. Opta spesso per la profondità senza andare troppo per il sottile l’allenatore genovese che come il collega ha vinto la C e vorrebbe emularlo facendo subito bis con organizzazione e intensità. E’ così che si fa. Lo sa bene il Brescia che piega un Benevento con un sussulto finale che sgancia in fuga Clotet e fa urlare la Strega che chiede, però, altro tempo per essere giudicata. L’avrà?

 


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