Palermo, rimane Dionisi. Ma la crisi è da risolvere

Dopo il tracollo con la Cremonese il City opta per la conferma nonostante i risultati e l'ostilità della città: tutti i dettagli
Paolo Vannini

PALERMO - Dionisi resta l'allenatore del Palermo: oggi condurrà l'allenamento di ripresa a Torretta, in attesa della sosta che allungherà almeno i tempi del prossimo impegno agonistico, domenica 30 a Salerno. Resta ma senza la fiducia di nessuno, non della società, che ha deciso di tenerlo solo dopo aver valutato le alternative e non averne trovata nessuna davvero convincente; meno che mai dell'ambiente che non crede più in lui da tempo, e forse ha troppo facilmente individuato un capro espiatorio cui rovesciare tutto il malumore di un'annata piena di errori e superficialità. Si spera ancora che possano dargli una mano (al Palermo ancora più che a lui) i giocatori, vero ago della bilancia di situazioni del genere e che dovranno adesso sentirsi maggiormente responsabilizzati senza nascondersi dietro al fatto che ormai ogni colpa viene addossata alla panchina.

Palermo, come si è arrivati alla conferma di Dionisi

Una situazione surreale. Oggi probabilmente la società in qualche modo rilascerà un contenuto ufficiale che spiega come si è arrivati ad una conferma che sembrava impossibile dopo il tracollo con la Cremonese. La bocciatura di Dionisi, mai entrato davvero in sintonia con le esigenze della città, sembrava netta, dettata dai fatti e dai mancati progressi, almeno sul piano di un gioco più armonioso, pure dopo lo sforzo compiuto a gennaio sul mercato. Anche il City, che lo aveva scelto per un curriculum promettente, era stato costretto a ammettere che il progetto di un allenatore che trasmettesse un calcio moderno non aveva funzionato. Ma il cambio si è arenato al momento di capire chi poteva prenderne il posto. Al Palermo serviva un uomo per l'immediato, la proprietà non voleva già decidere per il prossimo campionato, per cui necessiterà una scelta ponderata; dunque la proposta era al massimo un contratto per questi tre mesi, anche meno, con opzione di conferma solo in caso (complicato) di promozione, ovviamente tramite play off.


© RIPRODUZIONE RISERVATATutte le news di Palermo

I possibili sostituti valutati dal City

De Biasi è stata un'opzione guardata da lontano; il più vicino è stato Vincenzo Vivarini che però non accettava un ruolo da (quasi certo) traghettatore ma chiedeva garanzie future, godendo per altro al momento di un contratto col Frosinone fino al 2026. Liverani sarebbe invece stato disponibile ad un accordo breve ma a quel punto è stato il Palermo a fare un'altra riflessione. Di fronte a questi ostacoli, e poco convinto che col semplice esonero certi problemi si sarebbero risolti, il Cfg ha preferito non toccare nulla. C'è il precedente di un anno fa, con Mignani subentrato a Corini nello stesso periodo ma senza grandi effetti (7 punti in 7 partite), anche se in realtà la scelta divenne obbligata proprio dopo una conferma durante la sosta ma il successivo tracollo a Pisa. Ci si augura stavolta che la reazione del gruppo sia di tutt'altro stampo. C'è da chiedersi però con quale spirito potrà lavorare adesso Dionisi, apparso nell'ultimo periodo in difficoltà anche nel trovare soluzioni tattiche diverse e nel motivare i calciatori, ed oggi definitivamente delegittimato da una conferma “forzata” che lascia il Palermo in un limbo tutto da decifrare.


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PALERMO - Dionisi resta l'allenatore del Palermo: oggi condurrà l'allenamento di ripresa a Torretta, in attesa della sosta che allungherà almeno i tempi del prossimo impegno agonistico, domenica 30 a Salerno. Resta ma senza la fiducia di nessuno, non della società, che ha deciso di tenerlo solo dopo aver valutato le alternative e non averne trovata nessuna davvero convincente; meno che mai dell'ambiente che non crede più in lui da tempo, e forse ha troppo facilmente individuato un capro espiatorio cui rovesciare tutto il malumore di un'annata piena di errori e superficialità. Si spera ancora che possano dargli una mano (al Palermo ancora più che a lui) i giocatori, vero ago della bilancia di situazioni del genere e che dovranno adesso sentirsi maggiormente responsabilizzati senza nascondersi dietro al fatto che ormai ogni colpa viene addossata alla panchina.

Palermo, come si è arrivati alla conferma di Dionisi

Una situazione surreale. Oggi probabilmente la società in qualche modo rilascerà un contenuto ufficiale che spiega come si è arrivati ad una conferma che sembrava impossibile dopo il tracollo con la Cremonese. La bocciatura di Dionisi, mai entrato davvero in sintonia con le esigenze della città, sembrava netta, dettata dai fatti e dai mancati progressi, almeno sul piano di un gioco più armonioso, pure dopo lo sforzo compiuto a gennaio sul mercato. Anche il City, che lo aveva scelto per un curriculum promettente, era stato costretto a ammettere che il progetto di un allenatore che trasmettesse un calcio moderno non aveva funzionato. Ma il cambio si è arenato al momento di capire chi poteva prenderne il posto. Al Palermo serviva un uomo per l'immediato, la proprietà non voleva già decidere per il prossimo campionato, per cui necessiterà una scelta ponderata; dunque la proposta era al massimo un contratto per questi tre mesi, anche meno, con opzione di conferma solo in caso (complicato) di promozione, ovviamente tramite play off.


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