Ferrari, Maranello in un limbo

In pista corre solo da delusione dopo il nono e decimo posto “conquistato” da Charles Leclerc e Carlos Sainz a Silverstone
Ferrari, Maranello in un limbo© Getty Images
Mauro Coppini 
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A Silverstone le sorprese vengono dal passato. Con McLaren e Williams che alzano la testa sulla pista che ha visto di nuovo sulla scena due marchi che hanno fatto della Formula 1 un territorio proibito per anni alla concorrenza. In Inghilterra ha vinto Max Verstappen e la Red Bull, come sempre ma con lui sul podio c’è George Russell che con la McLaren ha relegato dietro di se Lewis Hamilton e la Mercedes. E a guardarli incantato c’è il giovanissimo Oscar Piastri, 23 anni, anche lui al volante di una McLaren che solo la discesa in campo di una Safety Car, ha privato del terzo gradino del podio. E all’ottavo posto c’è Alexander Albon, 27 anni, capace di conquistare punti preziosi con una Williams, finalmente in campo per rendere onore a quel Frank Williams che alla Formula 1 ha consacrato tutta la vita. Due marchi che per i più giovani sono quasi sconosciuti ma destinati a ravvivare uno spettacolo il cui valore è direttamente proporzionale alla molteplicità dei protagonisti e al livello della loro competitività.  

Ferrari, delusione a Silverstone

La capacità crescente di piloti sempre più giovani e allo stesso sempre più competitivi non è altro che il risultato di tecnologie che le nuove generazioni integrano nei loro stili di vita. Che in pista si confrontano con quelle dei piloti più maturi. Resta il fatto che la Formula 1 non può fare a meno di rafforzare anche la sua storia. Perché il passato corre così veloce da farsi futuro. E l’intelligenza artificiale non può fare a meno di confrontarsi con la tradizione e l’esperienza. Un ruolo storicamente delegato a una Ferrari capace nella buona e cattiva sorte di assicurare l’interesse del pubblico e di rassicurarlo facendosi scudo con una storia che si sovrappone a quella della Formula 1. Oggi quel ruolo sembra compromesso. A Silverstone il nono e decimo posto “conquistato” da Charles Leclerc e Carlos Sainz e più ancora, i loro comportamenti, sembrano collocare Maranello in una sorta di limbo. “Una domenica del villaggio” di Leopardiana memoria, dove al sabato, fatto di prove e qualifiche che moltiplicano attese e certezze, succede una domenica dove in pista quella che corre è solo la delusione. 


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