Ferrari-Sainz, la trattativa si è complicata

Le ambizioni mondiali di Carlitos ora spaventano, il team principal Vasseur si è irrigidito

Carlos Sainz sarebbe anche pronto a firmare. Ha fiducia nella Ferrari che verrà presentata a breve. Di più: ha fiducia nella Ferrari. Nulla gli si può rimproverare di come s’è mosso nelle ultime tre stagioni vissute in tuta rossa: ha retto bene il confronto con Charles Leclerc, campione tra i non campioni del mondo. La bilancia tra i due è in discreto equilibrio: per Carlos una sola vittoria in meno (2-3), due podi (16-18), non troppi punti (610-673). E l’unica spina che nella scorsa stagione ha fatto sanguinare l’orgoglio della Red Bull (ventuno vittorie su ventidue) è stata merito suo, nella notte fatata di Singapore.

Sainz-Ferrari, la situazione

Sainz è ambizioso: lavora per vincere il titolo mondiale. Ma proprio questa tenacia sta diventando un problema in una Ferrari che è Leclerc-centrica, posizione mai ammessa e su cui peraltro non c’è da scandalizzarsi. Ecco perché la trattativa per il prolungamento del contratto in vigore (scadenza a fine 2024) è in un collo di bottiglia. Fred Vasseur s’è irrigidito, facendo sua la linea del presidente Elkann che vuole una squadra a una punta, e questa punta ha da essere Leclerc. Non serve troppa fantasia per immaginare cosa Maranello, che comunque evoca i valori di stabilità e continuità, possa pretendere da Sainz in termini di disponibilità. Poi, chissà, non è escluso che la SF-24 (sigla ufficializzata ieri in continuità con l’ultima SF-23) azzeri ogni discorso, assecondi lo stile di guida di Charles e finisca per dargli più sicurezza, mettendogli le ali.

Trattativa top-secret

Sulla trattativa in corso vige il top-secret, ma di certo la postura del team principal è molto distante rispetto a quanto ci aveva detto a quattr’occhi a luglio in un pranzo al riparo dalla calura di Fiorano, e ha ribadito più e più volte fino allo scorso dicembre. Vale la pena di ricordare quelle parole. Domanda: Leclerc e Sainz avranno un contratto analogo? Risposta: «Un anno fa si sparlava di Charles primo pilota, ma non è stato così: Singapore ha dimostrato come non fosse vero. Non voglio una risorsa buona e una meno. Abbiamo offerto loro lo stesso identico livello di prestazioni e parità negli approcci strategici: continueremo così».


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Leclerc blindato fino al 2026

Intanto Leclerc il rinnovo lo ha firmato: una semi-blindatura certa almeno fino al 2026 per 30-35 milioni annui, mentre Sainz rimane per il momento con scadenza breve, per 12 milioni a stagione. Un presagio poco rassicurante - ma potrebbe anche non significare molto - è stato il recente scollamento dalla Ferrari di Estrella Galicia, sponsor da 8-9 milioni all’anno. Il birraio spagnolo ha storicamente appoggiato Sainz senior fin dai primi tempi nei rally, e lo stesso Carlos padre lo aveva portato a Maranello per rafforzare la posizione di suo figlio. È uno di quei finanziatori che seguono un pilota, come faceva Santander con Fernando Alonso.

Bearman il nome per il futuro

La trattativa dunque si è complicata e oggi non scommetteremmo più un soldino su un rinnovo imminente, ma piuttosto ci terremmo la moneta in tasca. Vasseur, che per lungo tempo aveva parlato di pari trattamento, ora tace. Non gli dispiacerebbe dare un’impronta al team e avere un suo pilota (a oggi l’impianto della Scuderia è identico a quello che aveva impostato Binotto, fatto salvo per le sostituzioni dei fuorusciti) e spinge forte su Oliver Bearman, diciottenne inglese che quest’anno in Formula 2, in Prema, avrà come scomodissimo compagno un certo Andrea Kimi Antonelli. Bearman è stato appena promosso terzo pilota della Ferrari (terzo fra i terzi: affianca Antonio Giovinazzi e Robert Shwartzman): non si può escludere che ci sia lui nella testa del team principal, come possibile compagno di Leclerc nel lungo termine. Ma nel 2025 e 2026? Lo scopriremo solo vivendo.


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Carlos Sainz sarebbe anche pronto a firmare. Ha fiducia nella Ferrari che verrà presentata a breve. Di più: ha fiducia nella Ferrari. Nulla gli si può rimproverare di come s’è mosso nelle ultime tre stagioni vissute in tuta rossa: ha retto bene il confronto con Charles Leclerc, campione tra i non campioni del mondo. La bilancia tra i due è in discreto equilibrio: per Carlos una sola vittoria in meno (2-3), due podi (16-18), non troppi punti (610-673). E l’unica spina che nella scorsa stagione ha fatto sanguinare l’orgoglio della Red Bull (ventuno vittorie su ventidue) è stata merito suo, nella notte fatata di Singapore.

Sainz-Ferrari, la situazione

Sainz è ambizioso: lavora per vincere il titolo mondiale. Ma proprio questa tenacia sta diventando un problema in una Ferrari che è Leclerc-centrica, posizione mai ammessa e su cui peraltro non c’è da scandalizzarsi. Ecco perché la trattativa per il prolungamento del contratto in vigore (scadenza a fine 2024) è in un collo di bottiglia. Fred Vasseur s’è irrigidito, facendo sua la linea del presidente Elkann che vuole una squadra a una punta, e questa punta ha da essere Leclerc. Non serve troppa fantasia per immaginare cosa Maranello, che comunque evoca i valori di stabilità e continuità, possa pretendere da Sainz in termini di disponibilità. Poi, chissà, non è escluso che la SF-24 (sigla ufficializzata ieri in continuità con l’ultima SF-23) azzeri ogni discorso, assecondi lo stile di guida di Charles e finisca per dargli più sicurezza, mettendogli le ali.

Trattativa top-secret

Sulla trattativa in corso vige il top-secret, ma di certo la postura del team principal è molto distante rispetto a quanto ci aveva detto a quattr’occhi a luglio in un pranzo al riparo dalla calura di Fiorano, e ha ribadito più e più volte fino allo scorso dicembre. Vale la pena di ricordare quelle parole. Domanda: Leclerc e Sainz avranno un contratto analogo? Risposta: «Un anno fa si sparlava di Charles primo pilota, ma non è stato così: Singapore ha dimostrato come non fosse vero. Non voglio una risorsa buona e una meno. Abbiamo offerto loro lo stesso identico livello di prestazioni e parità negli approcci strategici: continueremo così».


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