Sinner, c’è una novità che può avvantaggiarlo nella sfida a Djokovic

Tutto dice Nole ma Jannik non ha niente da perdere e sa che non può concedersi cali

Sinner o Djokovic? Non si tratta solo di un pronostico, ma della scelta che i tifosi dovranno fare oggi, quando alle 14.30 locali i due campioni si alleneranno contemporaneamente. Un bel dilemma per gli appassionati, preludio di una grande semifinale.


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Australian Open, Medvedev e Zverev avanti

In un Australian Open dove sono tutti seri candidati al titolo, non sarà da meno la sfida tra Daniil Medvedev e Alexander Zverev, protagonisti dei successi su Hubert Hurkacz e Carlos Alcaraz. Il numero 3 del mondo, finalista a Melbourne nel 2021 e nel 2022, ha vinto sulla lunga distanza contro Hurkacz (7-6(4) 2-6 6-3 5-7 6-4). Una buona prestazione nei momenti chiave non spazza del tutto i dubbi per i 6 set persi finora. Il torneo è stato poi a un passo da avere le prime quattro teste di serie in semifinale, cosa che in Australia non accade dal 2013, ma da inizio partita Alcaraz non è mai davvero stato in corsa contro Zverev. Il teutonico, con una prestazione maiuscola, 85% di prime in campo, si è imposto per 6-1 6-3 6-7(2) 6-4 sul prodigio iberico. Gli strascichi dell’infortunio shock alla caviglia, datato Roland Garros 2022, sono ormai assorbiti e Zverev è tornato a giocarsela con tutti. L’oro di Tokyo 2020, due volte campione alle ATP Finals, in un’eventuale finale potrebbe essere il rivale più ostico per Sinner, paradossalmente più dell’ex bestia nera Medvedev, ‘addomesticata’ nel finale della stagione 2023. Dopo aver vinto il primo precedente al Roland Garros 2020, il numero 1 d’Italia ha incassato 4 sconfitte con Zverev, l’ultimo allo scorso US Open in cinque set, quando i recenti progressi erano quasi del tutto immagazzinati.


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Sinner-Djokovic, l'orario può fare la differenza

Ad ogni modo c’è prima la semifinale contro chi a Melbourne ha vinto dieci volte e non ha mai perso una semifinale, partite più difficili non ce ne sono. Location, numeri e rispetto vogliono Djokovic favorito, ma Jannik è vicino e arriva meglio alla sfida. In questo Australian Open nessuno ha giocato come lui, anche quando Khachanov e Rublev hanno alzato il coefficiente di difficoltà. A ciò si aggiunge la consapevolezza dell’azzurro, vincente in due degli ultimi tre scontri diretti nel round robin delle ATP Finals e in Coppa Davis, anche se ci tiene a ricordare che «La partita più importante l’ha vinta Nole». Entrambi obbligati ad aggiornarsi ad ogni confronto, Djokovic è forse quello che può farlo meglio, consapevole però di non poter giocare il tennis che più lo mette a suo agio. Contro Sinner deve essere più aggressivo e prendere più iniziativa, questa mancanza gli era costata la sconfitta nel primo match di Torino. Le condizioni diurne saranno un piccolo aiuto per l’italiano, l’eventuale finale sarà la sera, che nello scambio prolungato è capace di scardinare gli avversari. Per lui oltre al solito servizio, sarà fondamentale non accusare cali dal lato del dritto, che in caso di blackout faciliterebbe l’approccio al match del serbo. Sinner è l’uomo del momento, ma nelle semifinali il passato conta poco. La storia insegna che quando ogni scambio diventa decisivo Djokovic è sempre presente, domani sul piatto ci saranno 24 titoli Slam contro il sogno di una prima storica finale.


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Sinner o Djokovic? Non si tratta solo di un pronostico, ma della scelta che i tifosi dovranno fare oggi, quando alle 14.30 locali i due campioni si alleneranno contemporaneamente. Un bel dilemma per gli appassionati, preludio di una grande semifinale.


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