Vintage car and bike

Iso Grifo A3/C, la sportiva che voleva sfidare la Ferrari 250 GTO

La Iso Grifo A3/C è stata prodotta tra il 1965 e il 1974 negli stabilimenti Iso Rivolta, ennesima trasformazione di una fabbrica nata dalle ceneri della seconda guerra mondiale, come Isothermos prima e ISO Automotoveicoli dopo. Una azienda dalle cui catene di montaggio era uscita tra le altre la Isetta: avveniristica e inimitabile auto a tre ruote il cui brevetto aiutò la BMW a rimanere sul mercato nel periodo più buio della sua storia. La Iso Grifo A3/C fu progettata da Giotto Bizzarrini, dalla cui matita erano uscite tra le altre la Ferrari Testa Rossa, l'iconica Ferrari 250 GTO, la Lamborghini 350 GTV e la 250 GT Drogo detta anche Breadvan. Nelle intenzioni del progettista e della famiglia Rivolta (l'ingegner Rivolta fece appena in tempo a vedere l'auto prodotta nella sua versione stradale), c'era l'idea di produrre una vettura che riassumesse l'estetica e la velocità delle vetture europee (e nello specifico italiane) e la possenza e affidabilità delle auto americane. La vettura venne realizzata presso le officine della Carrozzeria Sports Cars, di Piero Drogo, alleggerendo e ridistribuendo nelle masse la versione stradale. Purtroppo però quello che per la Iso Rivolta era un prodotto commerciale da mettere sul mercato, per Bizzarrini sembrava quasi un progetto se non di vendetta di rivalsa, per antichi dissapori, nei confronti dell'ingegner Ferrari. Le due cose non collimavano e così l'obiettivo di Bizzarrini di battere in pista le Ferrari 250 GT (cosa che provò a fare anche con la realizzazione della 250 GT Drogo), rimase un sogno non realizzato che porto l'ingegnere a lasciare la Iso Rivolta. La Iso Grifo A3/C ancora oggi appare un meraviglioso esempio di design italiano, una vettura dalle prestazioni sorprendenti che affascina per la semplicità ed eleganza delle linee armoniose e al tempo stesso aggressive. Un'auto arrivata forse troppo tardi sul mercato, alla fine di un'epoca in cui in Italia si producevano a livello anche artigianale le auto sportive più belle del mondo, per un mercato in esplosiva espansione e dove la richiesta, presto sarebbe stata assorbita da catene di montaggio dalle possibilità produttive ben più elevate di quelle di una azienda familiare, nata sulle ceneri di una fabbrica di refrigeratori industriali.

Iso Grifo A3/C, la sportiva che voleva sfidare la Ferrari 250 GTO

La Iso Grifo A3/C è stata prodotta tra il 1965 e il 1974 negli stabilimenti Iso Rivolta, ennesima trasformazione di una fabbrica nata dalle ceneri della seconda guerra mondiale, come Isothermos prima e ISO Automotoveicoli dopo. Una azienda dalle cui catene di montaggio era uscita tra le altre la Isetta: avveniristica e inimitabile auto a tre ruote il cui brevetto aiutò la BMW a rimanere sul mercato nel periodo più buio della sua storia. La Iso Grifo A3/C fu progettata da Giotto Bizzarrini, dalla cui matita erano uscite tra le altre la Ferrari Testa Rossa, l'iconica Ferrari 250 GTO, la Lamborghini 350 GTV e la 250 GT Drogo detta anche Breadvan. Nelle intenzioni del progettista e della famiglia Rivolta (l'ingegner Rivolta fece appena in tempo a vedere l'auto prodotta nella sua versione stradale), c'era l'idea di produrre una vettura che riassumesse l'estetica e la velocità delle vetture europee (e nello specifico italiane) e la possenza e affidabilità delle auto americane. La vettura venne realizzata presso le officine della Carrozzeria Sports Cars, di Piero Drogo, alleggerendo e ridistribuendo nelle masse la versione stradale. Purtroppo però quello che per la Iso Rivolta era un prodotto commerciale da mettere sul mercato, per Bizzarrini sembrava quasi un progetto se non di vendetta di rivalsa, per antichi dissapori, nei confronti dell'ingegner Ferrari. Le due cose non collimavano e così l'obiettivo di Bizzarrini di battere in pista le Ferrari 250 GT (cosa che provò a fare anche con la realizzazione della 250 GT Drogo), rimase un sogno non realizzato che porto l'ingegnere a lasciare la Iso Rivolta. La Iso Grifo A3/C ancora oggi appare un meraviglioso esempio di design italiano, una vettura dalle prestazioni sorprendenti che affascina per la semplicità ed eleganza delle linee armoniose e al tempo stesso aggressive. Un'auto arrivata forse troppo tardi sul mercato, alla fine di un'epoca in cui in Italia si producevano a livello anche artigianale le auto sportive più belle del mondo, per un mercato in esplosiva espansione e dove la richiesta, presto sarebbe stata assorbita da catene di montaggio dalle possibilità produttive ben più elevate di quelle di una azienda familiare, nata sulle ceneri di una fabbrica di refrigeratori industriali.

Lamborghini, il Suv LM002 torna a ruggire

Il 4 dicembre 2017 Lamborghini svela il Suv Urus; per l'occasione il marchio di Sant'Agata rispolvera la LM002, antesignana del segmento prodotta in 300 esemplari dal 1986 al 1992. Sotto al cofano il V12 derivato dalla Countach Quattrovalvole aveva una cilindrata di 5.167 cc e 450 CV a 6.800 giri/min.

Ferrari celebra i 55 anni dell'icona GTO: foto

Sabato 30 settembre è giunto a Maranello il rally delle 250 GTO, il modello stradale e da corsa che dopo 55 anni resta una delle Ferrari più celebri e ammirate di ogni epoca. Nel corso della settimana precedente 18 esemplari di questa vettura, dei 36 costruiti dal 1962, hanno attraversato la Toscana. Facendo base a Firenze, le 250 GTO hanno percorso le colline del Chianti e, in onore di una storia ricca di vittorie sportive, hanno dato prova delle loro prestazioni sul Circuito del Mugello. Un raduno eccezionale che ha fatto ritorno a “casa”, lungo le strade della Mille Miglia, per sfilare sulla pista di Fiorano fino alla fabbrica del Cavallino Rampante.

Ferrari 166 MM/212 Export "Uovo": agile e potentissima

Voluta e realizzata sulle specifiche del "Conte Volante" Giannino Marzotto, la Ferrari 166 MM/212 Export "Uovo" colpisce per la sua forma aerodinamica di derivazine aeronautica e per la griglia del radiatore a forma  ovale. Il peso ridotto e il motore molto potente ne hanno fatto un auto unica nel suo genere.

Lamborghini, 50 opere d'arte in movimento: foto

Si è svolta nel fine settimana del 16 e 17 settembre la prima edizione del Concorso di Eleganza “Lamborghini and Design” a Neuchatel, Svizzera. La manifestazione ha reso omaggio al celebre architetto e designer Le Corbusier. La Chaux-de-Fonds, sua città natale, e Neuchatel si sono riempite nel corso del weekend di cinquanta vetture Lamborghini provenienti da tutto il mondo. Accanto ai modelli più iconici della storia del marchio, come Miura, Countach, Espada, LM 002 e l’esemplare unico di Marzal, hanno sfilato alcuni modelli recenti della Casa di Sant’Agata Bolognese, tra cui una Veneno Roadster. La giuria ha valutato i modelli più rappresentativi di ogni epoca, divisi in undici classi. Il premio “Best of Show” è stato scelto tra i vincitori delle 11 classi ed è stato assegnato a una Miura SV di colore verde senape del 1971 di un collezionista giapponese. I giurati, d’accordo con la direzione aziendale, hanno inoltre voluto riservare un premio speciale, il “Best of the Best”, alla Marzal, prototipo del 1967 disegnato da Marcello Gandini e tra i più famosi al mondo, che ebbe il suo vero momento di pubblica gloria quando, con Ranieri e Grace di Monaco, fu apripista del Gran Premio del 1967. Il riconoscimento “Long Distance Driving” è infine stato riservato alla Countach QV rossa del 1987, di proprietà di un collezionista inglese, che ha percorso 2.500 Km per raggiungere la manifestazione.