Premier da fantascienza: il City e Guardiola vogliono scrivere la storia

Dopo cinque trofei in sette stagioni, il tecnico spagnolo va alla caccia di altri risultati ma la concorrenza è fitta in Inghilterra
Premier da fantascienza: il City e Guardiola vogliono scrivere la storia© Getty Images
Stefano Chioffi
9 min

All’Etihad Stadium, dove un abbonamento in curva costa 220 sterline (254 euro), i tifosi del Manchester City hanno trovato due soprannomi per Guardiola: “The Exceptional One” e “The Collector”, il collezionista, perché in sette stagioni ha vinto cinque campionati, agganciando nella classifica di tutti i tempi Matt Busby, monumento dello United. Adesso Pep insegue altri miti: Bob Paisley (Liverpool) e George Ramsay (Aston Villa), campioni d’Inghilterra per sei volte. “You work to make history”, si lavora per fare la storia: ecco lo slogan. Regalata allo sceicco Mansour anche la Champions, l’obiettivo è centrare il quarto trionfo consecutivo in Premier, impresa mai riuscita in 134 anni, neppure quando il torneo si chiamava First Division. Tre titoli di fila li aveva festeggiati solo un altro allenatore, Alex Ferguson, il parente della porta accanto, capace di dominare la scena con i Red Devils nel triennio 1999-2001 e 2007-2009. Eventi speciali firmati dai due Manchester e in precedenza dal Liverpool (1982-84, con Bob Paisley e Joe Fagan in panchina), dall’Arsenal (1933-35, i manager erano Herbert Chapman, l’inventore del modulo WM, Joe Shaw e George Allison) e dall’Huddersfield (1924-26), sempre grazie al mitico Chapman, mago della tattica con una laurea in ingegneria, e a Cecil Potter.  

Premier, la ricchezza vera: comanda il City 

Il teatro della Premier riapre stasera alle 21: sold out per il City al Turf Moor, lo stadio del Burnley, promosso all’inizio di aprile, con sei turni di anticipo: merito di una proprietà americana - ALK Capital - e di un tecnico emergente come Vincent Kompany, ex difensore, che vivrà una serata romantica dopo dodici anni trascorsi nel club di Mansour. Un campionato che produce 6,3 miliardi dai diritti televisivi. E che ne vale 11 in base alla stima globale delle rose delle venti squadre. Sul podio c’è Haaland, 52 gol in 54 partite con i Citizens. Aumenta il numero degli stranieri: 393, il 68,2%. L’età media è di 26,4 anni. Investimenti da record durante il mercato estivo: 1,85 miliardi di euro. Solo cinque gli allenatori inglesi: Roy Hodgson (classe 1947) del Crystal Palace, Sean Dyche dell’Everton, Eddie Howe del Newcastle, Paul Heckingbottom dello Sheffield United e Gary O’Neil, chiamato mercoledì dal Wolverhampton dopo il divorzio con Julen Lopetegui. Quattro gli spagnoli: Mikel Arteta dell’Arsenal, Unai Emery dell’Aston Villa e Andoni Iraola del Bournemouth, oltre a Guardiola. Interesse e attenzione per il 4-2-3-1 di Roberto De Zerbi, che ha portato il Brighton in Europa League valorizzando diversi talenti: Evan Ferguson, Julio Enciso, Facundo Buonanotte, Moises Caicedo e Kaoru Mitoma. L’ultima scoperta è l’ivoriano Simon Adingra, ventuno anni, ala sinistra.  

City di Guardiola in pole per la Premier  


I bookmakers piazzano in prima fila il City, che ha speso novanta milioni per Gvardiol, il difensore più pagato nella storia. È arrivato anche Kovacic. Ora corteggia Paquetá, bocciato dal Milan e rilanciato dal Lione e dal West Ham di Moyes. Gündogan ha scelto il Barcellona. Mahrez ha sposato l’Al-Ahli. Blindati Bernardo Silva e Walker. La mezzala Cole Palmer, classe 2002, può consacrarsi: ha segnato nel Community Shield, finale persa poi ai rigori contro l’Arsenal di Arteta, tre trofei con i Gunners, che non conquistano il titolo dal 2004, quando il capo era Wenger. Il club londinese ha investito 231,6 milioni: 116,6 per il mediano-regista Declan Rice, arrivato dal West Ham. E altri 115 per Havertz, soffiato al Chelsea, e Timber, cresciuto nell’Ajax. Il ds Edu Gaspar sta prendendo anche Raya, portiere del Brentford. Prenota una stagione da protagonista il Manchester United, che non riesce a diventare campione d’Inghilterra dal 2013: ultimo regalo di Ferguson, tredici titoli in Premier. Ten Hag ha indirizzato ogni mossa: Højlund, Mount e Onana. Piace Pavard del Bayern. Attesa per il Newcastle di Tonali, voluto al St James’ Park da Eddie Howe, considerato dai tabloid il favorito nella corsa futura alla successione del ct Southgate. Il club bianconero, governato dal fondo Pif, parteciperà alla Champions. Si è assicurato anche Barnes (Leicester) e Livramento (Southampton). Klopp ha ridisegnato il Liverpool puntando sulla genialità dell’ungherese Szoboszlai (Lipsia) e sul pressing di Mac Allister, campione del mondo con l’Argentina e leader nel Brighton di De Zerbi. Rinnovamento profondo, quello dei Reds: Firmino, Fabinho e Henderson hanno accettato le offerte della Saudi League. Tutto ruoterà intorno a Salah, che ha un contratto in scadenza nel 2025. Decisivo anche il rendimento dell’uruguaiano Darwin Nuñez, ex Benfica, costato ottanta milioni nel 2022 e reduce da un anno complicato (9 gol in 29 partite).

Premier, Chelsea a rischio penalizzazione 

Ambizioso l’Aston Villa di Emery, dopo il settimo posto della scorsa stagione e la qualificazione in Conference. Tre colpi: Moussa Diaby, ala destra, ex Bayer Leverkusen, il difensore centrale Pau Torres, che aveva già lavorato con il tecnico basco nel Villarreal, e il belga Tielemans, svincolato. La tentazione è Zaniolo. Il Tottenham ha deciso di cedere Kane, 213 gol in Premier: sul tavolo i cento milioni del Bayern. L’obiettivo è Taremi. Gli Spurs possono vantare ancora una proprietà inglese (Daniel Levy e John Lewis), come il Brentford (Matthew Benham), il Brighton (Toni Bloom) e il Luton (David Wilkinson): gli altri 16 club sono finanziati da capitali stranieri. Salutato Conte, si riparte da Ange Postecoglou, australiano di origine greca, settimo tecnico cambiato dal 2019: ha vinto due titoli di fila in Scozia con il Celtic. Cinque novità: il portiere Vicario, il difensore Van de Ven, la mezzala Maddison, il centravanti argentino Veliz e l’ala sinistra Solomon, israeliano, che si era distinto nello Shakhtar di De Zerbi. Il Chelsea rischia una penalizzazione: l’Uefa e la Football Association hanno avviato un’indagine su alcune operazioni condotte in passato da Abramovich. Todd Boehly ha consegnato le chiavi a Pochettino e lavora su Vlahovic. Squadra rivoluzionata dopo il dodicesimo posto e gli esoneri di Tuchel e Potter. Sette acquisti: Nkunku(subito fermo per una lesione al menisco destro), Disasi, Nicolas Jackson, Ugochukwu, Robert Sanchez, i brasiliani Angelo, classe 2004, e Deivid Washington (2005). Il West Ham di Ogbonna ha sostituito Declan Rice con Edson Alvarez (Ajax). In arrivo Ward-Prowse (Southampton) e Maguire (Manchester United).  

Premier, favola Luton 

Il campionato non viene vinto da un tecnico inglese dal 1992. L’ultimo è stato Howard Wilkinson: era il Leeds di Eric Cantona, Gordon Strachan, Lee Chapman e Gary Speed. C’è spazio anche per una favola, quella del Luton, che nel 2018 navigava in League Two, quarta serie: è allenato dal gallese Rob Edwards, gioca in uno stadio - Kenilworth Road - da undicimila posti, ha speso solo diciannove milioni sul mercato e si affiderà ancora a Carlton Morris, venti gol in Championship.  


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