Londra capitale del calciomercato: Juve, Roma e le milanesi sul Tamigi

Nessuno resiste al fascino inglese tranne il Napoli che non molla Osimhen
Londra capitale del calciomercato: Juve, Roma e le milanesi sul Tamigi
Fabio Massimo Splendore
6 min

La Serie A chiama, Londra risponde. E se l’input parte dalla City del calcio verso l’Italia, ecco che il canale si apre allo stesso modo prontamente. Un filo doppio lungo il quale scorrono relazioni, trattative, intrecci. È il calciomercato, bellezza. E da un po’ - ci piaccia o no - comanda la Premier. Gli inglesi ci hanno tolto lo scettro ormai nella notte dei tempi di 22 anni fa: nel 2001-2002 alla voce spese era la Serie A il campionato guida, con 816 milioni di uscite. Da allora solo Premier League, con la somma record dei 3,9 miliardi spesi nella passata stagione. Funzione così: quando vogliono comprano.

Lukaku e Vlahovic, destini incrociati

Il punto di sintesi di questo scenario nasce all’interno del derby d’Italia: senza volerlo, i destini della Juventus e dell’Inter e si incrociano proprio a Londra, sulla sponda del Chelsea che, alle prese con la morsa del l’FPF (leggasi fair play finanziario), da un lato vende e dall’altro compra. Chi compra? Dusan Vlahovic. Chi vende? Romelu Lukaku (e non solo). Non c’è un collegamento diretto tra le due operazioni. Ma c’è un punto di caduta vicendevole. Lukaku a Stamford Bridge rappresenta un problema: starebbe per tornare ma loro ne farebbero volentieri a meno. Il no ai 40 milioni più 5 dell’Al Hilal è solo figlio del diniego netto che il belga ha opposto all’offerta e, più in generale, alla prospettiva araba. Big Rom vuole l’Inter e l’Inter sta trovando il modo per (ri)averlo. Come? Destinando tutto il bottino Brozovic (17,5 milioni più bonus fino a 20) alla trattattiva con i Blues. Ieri serrata dei dirigenti nerazzurri fino a tarda sera: per definire la strategia e far partire l’assalto , probabilmente in settimana. L’idea sarebbe quella di non andare oltre i 30 milioni (magari allestendo un prestito con obbligo condizionato a obiettivi redditizi). Possibile che gli inglesi provino a forzare fino a 35-40. Gli stessi inglesi ai quali busserà il Milan per portarsi via Pulisic dopo Loftus-Cheek. Uscito il belga , il Chelsea sa molto bene cosa fare: bussare alla Juve per Vlahovic (servono 80 milioni) e il club bianconero non farebbe affatto muro, anzi. L’obiettivo, con quei soldi in cassa è Hojlund e non ci si può crogiolare troppo nell’attesa, perché lo United è stato respinto dall’Atalanta a 35, ma se torna con 45 può chiudere.

Juve: gli altri nomi in uscita

Vlahovic e non solo , per essere chiari. La Juve a Londra e in Inghilterra ha altra carne al fuoco per alimentare le risorse del mercato in entrata. Chiesa è l’altro sacrificabile dell’attacco di Allegri: colpa di un feeling mai sbocciato con il tecnico, Federico ha fatto i conti con l’idea di cambiare aria. E li ha fatti anche la Juve, che parte da 60 milioni (ma a 45-50 vacillerebbe). Ci sono l’Aston Villa, lo stesso Chelsea. E poi Newcastle e Liverpool. Mentre l’articolata rete di contatti nella City porta anche a casa del West Ham, dove i bianconeri provano a piazzare il centrocampista svizzero Zakaria, con la formula del prestito legato a un riscatto (magari , o bbligato). Sì, la Juventus nel variegato mondo del calcio londinese ha diversi fronti aperti, che Giuntoli continuerà a scandagliare con Manna.

Tutti in Premier tranne De Laurentiis

Restando agli Hammers c’è la Roma che continua a studiare la migliore strategia per arrivare ad un accordo che consenta di riportare in Italia Gianluca Scamacca, la punta centrale per José Mourinho. Non si deve affatto escludere, al di là dei contatti, un blitz londinese a stretto giro. Anche perché a Londra c’è l’eventuale cessione di Roger Ibañez da giocare su tre tavoli: Aston Villa, Tottenham e Fulham. Tornando allo United, che ha uffici operativi nella City, c’è l’affare Onana in piedi con l’Inter (che sotto i 60 milioni non cede il suo portiere). E c’è stato, pare, un pensiero su Amrabat. Anche l’Atalanta ha un po’ di club di Premier in fila per Boga. In questo assedio inglese che mette a dura prova i club italiani un uomo solo sembra poter resistere a tutto: è il presidente campione d’Italia Aurelio De Laurentiis. Chelsea, United e Liverpool ci hanno provato, ma lui per Victor Osimhen chiede l’impossibile. E finora nessuno glielo ha portato.


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