Bologna, Castro in pressing per arrivare in Italia

Nel pomeriggio si era aperto uno spiraglio per prendere l’argentino. Pronte le alternative: Mir, Musa, Martinez

Un’altra notte, quasi sicuramente l’ultima in questo mercato di gennaio, attraversata ancora una volta tra una videochiamata e l’altra con l’Argentina, da una parte i dirigenti del Bologna, da un’altra quelli del Velez Sarsfield con lo stesso presidente Fabian Berlanga a dettare le condizioni sia economiche che di formula di contratto, da un’altra ancora Adrian Ruocco, l’agente di Santiago Castro. Che ha fatto di tutto e di più, ecco la verità, per convincere il Velez a regalargli da subito lo sbarco in Italia, nonostante sia da mercoledì pomeriggio in ritiro in Venezuela con l’Under 23 di Javier Mascherano per i Giochi Preolimpici. Alle 23,30 non era stata ancora raggiunta l’intesa, perché è vero che Berlanga a un certo punto del pomeriggio aveva riaperto uno spiraglio ma poi con il passare delle ore è tornato sulle sue vecchie posizioni, e cioè che il Bologna solo pagando la clausola di 9.1 milioni (più 2,5 di tasse) avrebbe potuto strappare Castro al Velez a gennaio, anche per le pressioni ricevute da parte della federazione argentina per quella che è l’importanza del giovane attaccante in questa Under 23. Forse già oggi potremo sapere come è andata a finire, certo è che nel caso in cui Bologna e Velez non avessero trovato la quadra Sartori e Di Vaio, no, non mollerebbero Castro, credendo molto nelle sue potenzialità.


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Bologna, da Martinez a Mir: le alternative

Credeteci, in attesa della risposta del Velez per quella che era (appunto) l’ultima chiamata nei confronti di Castro almeno per quanto riguarda la sessione invernale del mercato Giovanni Sartori e Marco Di Vaio non sono rimasti con le mani tra le mani nei loro uffici di Casteldebole. Tutt’altro, in pratica per l’intera mattinata hanno lavorato sulle soluzioni comunitarie e poi dal primo pomeriggio in video-telefonata sia con il Brasile che con gli States (anche) su Talles Magno. Perché anche su questo fronte va sottolineato come il Bologna non si sia mai arreso, pur ritenendo questa operazione estremamente complicata per i numeri. I nomi e i cognomi di quelli che sono gli attaccanti comunitari non sono cambiati con il tempo, forse negli ultimi giorni se ne sono aggiunti un paio, sulla cui identità tuttavia i responsabili dell’area tecnica rossoblù non si sono fatti sfuggire neanche un mezzo sussurro. Il primo, forse quello più abbordabile per la formula dell’affare è Toni Martinez, spagnolo, 26 anni, una prima punta di struttura, e questo perché il Porto sembra orientato a darlo anche con la formula del prestito con diritto di riscatto. Poi guai a dimenticare Rafa Mir del Siviglia, 26 anni, trattato a lungo anche in estate e alla fine saltato perché il club spagnolo non trovò il suo sostituto. Andiamo avanti: un’altra prima punta di struttura è Petar Musa del Benfica, 25 anni, croato, che piace anche al Genoa. Vitinha? Pensate che il Marsiglia sarebbe pronto a cederlo solo in prestito con obbligo di riscatto a 23 milioni di euro (ricordiamo che lo pagò 33). Della serie: non se ne parla più.


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Pressing su Amian dello Spezia

No, non abbiamo dimenticato come il Bologna sia in contatto continuo anche con Eduardo Macia, responsabile dell’area tecnica dello Spezia, per il difensore Kelvin Amian, 25 anni, francese. Sì, perché al di là dell’avvenuto acquisto del giovane serbo Mihajlo Ilic, classe 2004, Sartori e Di Vaio vogliono mettere a disposizione di Thiago Motta anche un centrale che possa in caso di necessità essere impiegato da esterno. Amian ha già detto sì al Bologna e per il momento sta voltando le spalle alle altre società (vedi soprattutto il Palermo e il Genoa) che lo hanno richiesto e che sarebbero disposte a pagarlo bene, sui 4 milioni di euro, e a fargli sottoscrivere un contratto lungo e anche sufficientemente pesante sul piano dei numeri. È evidente che ciò sta portando inevitabilmente lo Spezia a chiedere la stessa cifra a Sartori, che fa orecchie da mercante, potendo contare sulla disponibilità del difensore. Ebbene, il discorso è il seguente: fino a quando il Bologna avvertirà che ci sono i margini entro i quali poter chiudere questa operazione, sicuramente andrà avanti, in caso contrario o deciderà di buttarsi su un’altra strada oppure di restare così com’è a oggi. Con Ilic che ha preso il posto di Bonifazi passato in prestito secco al Frosinone.


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Un’altra notte, quasi sicuramente l’ultima in questo mercato di gennaio, attraversata ancora una volta tra una videochiamata e l’altra con l’Argentina, da una parte i dirigenti del Bologna, da un’altra quelli del Velez Sarsfield con lo stesso presidente Fabian Berlanga a dettare le condizioni sia economiche che di formula di contratto, da un’altra ancora Adrian Ruocco, l’agente di Santiago Castro. Che ha fatto di tutto e di più, ecco la verità, per convincere il Velez a regalargli da subito lo sbarco in Italia, nonostante sia da mercoledì pomeriggio in ritiro in Venezuela con l’Under 23 di Javier Mascherano per i Giochi Preolimpici. Alle 23,30 non era stata ancora raggiunta l’intesa, perché è vero che Berlanga a un certo punto del pomeriggio aveva riaperto uno spiraglio ma poi con il passare delle ore è tornato sulle sue vecchie posizioni, e cioè che il Bologna solo pagando la clausola di 9.1 milioni (più 2,5 di tasse) avrebbe potuto strappare Castro al Velez a gennaio, anche per le pressioni ricevute da parte della federazione argentina per quella che è l’importanza del giovane attaccante in questa Under 23. Forse già oggi potremo sapere come è andata a finire, certo è che nel caso in cui Bologna e Velez non avessero trovato la quadra Sartori e Di Vaio, no, non mollerebbero Castro, credendo molto nelle sue potenzialità.


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