Bologna, da Martinez a Mir: le alternative
Credeteci, in attesa della risposta del Velez per quella che era (appunto) l’ultima chiamata nei confronti di Castro almeno per quanto riguarda la sessione invernale del mercato Giovanni Sartori e Marco Di Vaio non sono rimasti con le mani tra le mani nei loro uffici di Casteldebole. Tutt’altro, in pratica per l’intera mattinata hanno lavorato sulle soluzioni comunitarie e poi dal primo pomeriggio in video-telefonata sia con il Brasile che con gli States (anche) su Talles Magno. Perché anche su questo fronte va sottolineato come il Bologna non si sia mai arreso, pur ritenendo questa operazione estremamente complicata per i numeri. I nomi e i cognomi di quelli che sono gli attaccanti comunitari non sono cambiati con il tempo, forse negli ultimi giorni se ne sono aggiunti un paio, sulla cui identità tuttavia i responsabili dell’area tecnica rossoblù non si sono fatti sfuggire neanche un mezzo sussurro. Il primo, forse quello più abbordabile per la formula dell’affare è Toni Martinez, spagnolo, 26 anni, una prima punta di struttura, e questo perché il Porto sembra orientato a darlo anche con la formula del prestito con diritto di riscatto. Poi guai a dimenticare Rafa Mir del Siviglia, 26 anni, trattato a lungo anche in estate e alla fine saltato perché il club spagnolo non trovò il suo sostituto. Andiamo avanti: un’altra prima punta di struttura è Petar Musa del Benfica, 25 anni, croato, che piace anche al Genoa. Vitinha? Pensate che il Marsiglia sarebbe pronto a cederlo solo in prestito con obbligo di riscatto a 23 milioni di euro (ricordiamo che lo pagò 33). Della serie: non se ne parla più.