Lazio, non solo Ricci: a centrocampo spunta un nuovo nome

La società biancoceleste deve individuare il play da abbinare a Cataldi: ci sono piste che portano a profili top
Fabrizio Patania
5 min

ROMA - Non solo Ricci, a cottura lenta, secondo consolidata tradizione della Lazio: mai trattative veloci, mai trascurare sorprese nascoste dietro al nome tenuto in piedi per coprire l’autentico obiettivo. E il play del Toro, benché preteso da Sarri, sembra arrivato ai titoli di coda: o si chiude entro poche ore oppure addio, perché costa un’enormità ed a quelle cifre Lotito non si è mai avvicinato. Sembrava potessero bastare (si fa per dire) 25 milioni comprensivi di bonus per convincere i granata, Cairo invece avrebbe alzato la posta a 30 (25 più 5) per l’ex centrocampista dell’Empoli. Sul mercato può succedere di tutto, c’è l’insistenza di Sarri, ma lo diciamo chiaro: se quelle valutazioni sono precise e corrispondono alle richieste, difficilmente l’operazione si realizzerà. La Lazio, oltre 17-18 milioni, non si era spinta sino a pochi giorni fa

Lazio, Cancellieri nell'affare Ricci 

Il discorso cambierebbe inserendo Matteo Cancellieri nell’affare, ma è di ieri la notizia del ritorno di Vlasic al Torino. L’indizio di Ricci, impiegato in posizione avanzata nell’amichevole con il Reims, fa riflettere: un’apertura verso la Lazio? Forse sì. Non consideriamo l’infortunio leggero alla caviglia (era atteso da esami clinici), ma una domanda si può formulare: se il Toro punta su Tameze e Ilic (che Sarri voleva l’estate scorsa) titolari sulla mediana, come mai Ricci dovrebbe costare trenta? E siete sicuri che Lotito metterebbe quei soldi sul play già considerato da Mancini in orbita azzurra? La risposta è no. Restano un giorno o due per verificare l’ipotesi di nuovi contatti tra Lotito e Cairo. Forse l’ultimo assalto e poi si girerà pagina, a meno che a Formello non l’abbiano già fatto.

Lazio, le riflessioni

Di sicuro il ritorno di Sarri in sede (ieri, con la squadra a riposo, ha conosciuto Kamada) ha favorito i colloqui con Lotito. Il giapponese, preso al posto di Milinkovic, impone qualche considerazione. Si tratta di un fantasista, assai dinamico e con una decina di gol in canna. Tre punte più Kamada e Luis Alberto. Progetto affascinante, ambizioso, ma sbilanciato in avanti. Chi difende? Lo stesso Cataldi non nasce incontrista. Potrebbe servire qualcosa di diverso davanti a Romagnoli e Casale. Ricci è un fine palleggiatore, come Torreira (ancora bloccato dal Galatasaray e reduce da infortunio) e Jorginho, messo in liquidazione dall’Arsenal: offerte da Turchia e Arabia Saudita per l’ex Napoli. La Lazio si starebbe orientando sulla ricerca di un regista più fisico, purché funzionale per Sarri. 

Lazio, il nome nuovo 

Occhio a Leandro Paredes, in uscita dal Psg, accostato nelle ultime ore a Roma e Chelsea. La Lazio può finire come aveva iniziato, a Formello si era parlato molto dell’argentino, tenuto nel ventaglio che conteneva le opzioni Torreira e Ricci, rispetto a cui è più consistente. Secondo alcuni rumours (raccolti dal nostro Marco Ercole) tra le alternative ci sarebbe Matteo Guendouzi, 24 anni, ex Arsenal, scadenza 2025 a Marsiglia. L’OM lo cede, era stato accostato a Juve e Inter. Non costa poco, è un combattente davanti alla difesa. Parziali conferme, farebbe parte di una lista corposa in cui certamente era entrato Morten Hjulmand, 24 anni, danese scoperto da Corvino, vicinissimo allo Sporting Lisbona. Il Lecce lo ha venduto per 20 milioni, ieri sera mancava solo l’intesa tra i suoi agenti e il club portoghese, in chiusura. Si tratta della stessa scuderia che ha appena portato Gustav Isaksen alla Lazio. Il nome piaceva anche a Formello, il costo no. Occhio a Tanner Tessmann, 21 anni, sbocciato nell’ultima stagione al Venezia in B. Lo statunitense è alto quasi un metro e 90, ma certo si tratterebbe di un futuribile, non un big accanto a Cataldi. Stesso discorso per Aster Vranckx, belga classe 2002, appena rientrato al Wolfsburg dopo la stagione di prestito al Milan. Un mondo molto diverso rispetto ai Ricci e ai Torreira di cui ha parlato Sarri per l’intera estate, compresa la bocciatura di Sow, un rimpianto vero. 


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