Napoli, Samardzic o Veiga alle spalle di Zielinski

Piotr ha il Napoli nel sangue e un contratto fino al 2024: le solite sirene dello United e le contromosse azzurre. Sono già stati avviati i contatti con l’Udinese e con il Celta Vigo
Napoli, Samardzic o Veiga alle spalle di Zielinski
Antonio Giordano
4 min

NAPOLI - In quel momento, mentre era disteso in terra, le braccia larghe, lo sguardo perso nel vuoto, Piotr Zielinski non pensava al proprio futuro ma semmai al passato, a questi suoi sette anni di Napoli, alle sue 329 presenze, ai 47 gol e ad uno scudetto che a Torino sentiva addosso. Il 23 aprile, forse quando gli fu chiaro che ormai non ci sarebbero stati più alberghi, né ante di armadi a custodire fantasmi, abbandonandosi sull’erba dello Juventus Stadium, dopo essersi sbarazzato di ogni ombra e di qualsiasi amarezza, lasciandosi andare ma restando se stesso, Zielinski capì che ormai il destino aveva scelto anche lui, lui con il Napoli, e lo stava ripagando. Ma ora, ora che quella notte resta scolpita nella memoria ed altre ne ha aggiunte - il 4 maggio a Udine, il 4 giugno al Maradona - ora che sembra (ma sembra) si sia ricomposta la normalità, tutto scivola addosso, anche le voci che arrivano dall’Inghilterra, il chiacchiericcio di Manchester Evening News e la probabilità che magari per lui si schiudano le porte dell’Old Trafford: con quei piedi che ancora non sono riusciti a spiegarci se sia più destro o sinistro, con quel talento, con quell’eleganza, ci sarebbe posto per lui, eccome, nella squadra che verrà ma prima che i diavoli rossi ci mettano le code, val la pena di starsene ancora sospeso tra le nuvole, godersi questo momento e poi eventualmente catapultarsi in altri pensieri. 

Il contratto

Napoli è la scelta di vita, un salotto in cui accomodarsi ad oltranza, ben oltre quel contratto che evaporerà tra dodici mesi esatti, 30 giugno 2024, che può essere rinnovato o anche no: in certe questioni, bisogna essere sempre in due, come si sa. Zielinski è congelato, come ogni forma di un mercato nel quale la priorità adesso è quella dell’allenatore poi diventerà - fatalmente - la querelle con Giuntoli, e però la gente parla, anche a Manchester. 

Gli eredi

Ventinove anni sono l’età giusta per calarsi nel ruolo di leader tecnico e Zielinski, con quella faccia da eterno bambino, è già il calciatore più longevo di questo Napoli: però il calcio ha le sue regole abbastanza disarticolate e niente è per sempre, soprattutto quando si è in prossimità d’una scadenza. E poi va cercato un erede, a prescindere: il Napoli lo ha fatto con discrezione, ha sondato tempo fa l’Udinese per capire quanto valga Lazar Samardzic (21), un bebè con i tratti del polacco, la sua stessa genialità diffusa e movenze che lo ricordano; e poi, nel pieno dell’era Giuntoli, prima che il diesse venisse sistemato ai margini delle operazioni in attesa di un confronto con Adl, ha lasciato che l’area scouting si interessasse di Gabri Veiga (21), un altro fine dicitore del Celta Vigo, la squadra dalla quale il Napoli prelevò Lobotka, nel gennaio del 2020. La sintesi di questa classe 2002, la nuova generazione di fenomeni, è racchiusa in trenta milioni di euro, quotazione che oscilla paurosamente e tende ad impennarsi, un investimento massiccio, anzi imponente, persino impegnativo: però so’ ragazzi, direbbero a bordo campo, e c’è da crederci e semmai anche da scommetterci. Alle spalle di Zielinski, qualcosa già si muove. 


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