Napoli, De Laurentiis e Rudi Garcia si tengono stretti Osimhen

Il presidente incontrerà il manager Calenda per discutere del contratto in scadenza nel 2025
Napoli, De Laurentiis e Rudi Garcia si tengono stretti Osimhen© FOTO MOSCA
Antonio Giordano e Fabio Mandarini
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NAPOLI - Avercelo o non avercelo, questo è dilemma? Perché c’è una vita con Osimhen e ce n’è un’altra (ovviamente) misteriosa senza, da scovare con gli artigli e con la fantasia o con l’aiuto d’un rabdomante per trovare quei 31 gol di un anno da favola. E chiederselo e semmai rispondersi è tra le pieghe d’un colloquio neanche troppo immaginario, mentre si comincia a decodificare un Progetto e a capire cosa si voglia da se stessi. Ora che Rudi Garcia si sta avvicinando a Napoli per conoscerla in fretta, lunedì con annessa presentazione probabilmente al Bosco di Capodimonte, e nell’aria c’è effetto anestetizzante del mercato, l’unica voce che ha un senso è l’eco d’una promessa che Aurelio De Laurentiis si è fatto ripetutamente, per dotarsi d’ogni armatura utile, necessaria e indispensabile a fronteggiare assalti irragionevoli: "Non vendiamo nessuno. Né Osi, né Kvara". E se ci sarà una finestra, dal 1° al 15 luglio, che potrebbe consentire a Kim di volare, direzione Manchester United, potrà esserci un porton e per tentare di sfilarsi via dinnanzi ai pretendenti, dotati di caveau pieni di umanissime tentazioni.

Adl e Osi

Ma la volontà è netta, induce a sospettare una lotta persino impari contro le forze tutt’altro che occulte del calcio mondiale - il Real, il Psg, lo United, il Bayern e chiunque abbia principi, sceicchi e oro che neanche i Re Magi - e sa di regalone per il Napoli e per Rudi Garcia. "Osimhen non è vendita perché non ho debiti" l’ha detto l’8 febbraio; poi il 5 maggio ha voluto sottolinearlo: "Giammai"; e ora che siamo al 17 giugno e c’è un Napoli da consegnare al suo nuovo allenatore, le intenzioni sono rimaste le stesse e la voglia matta pure.

Il contratto

Sullo sfondo, che poi sarebbe una copertina, c’è il contratto, del quale sarà inevitabile parlarne con Roberto Calenda, il manager di un centravanti spaziale che rappresenta un valore e non certo una plusvalenza, che è un’icona del Napoli dello scudetto e che però ha un accordo (da 4 milioni netti a stagione) in dissolvenza il 30 giugno 2025. I tempi del calcio moderno suggeriscono di non arrivare in prossimità della scadenza, dicono sia cosa e buona giusta, ma le strategie del Napoli, made in Adl, seguono percorsi personali: ne parleranno, ovvio che sì, e sarà inevitabile guardarsi negli occhi e confrontarsi, ma servirà per tutelarsi - ognuno secondo esigenze personali - e possibilmente per starsene in pace con se stessi. Ma ad agosto, palla al centro e Osimhen che funge da apripista di Rudi Garcia, perché 31 gol in dote sanno di tesoretto.

Lucio addio

Osimhen è quello che, quando Garcia è diventato il suo nuovo allenatore, si è congedato dal "vecchio", caro Luciano Spalletti con un "Thank you, mister" e non solo per i gol, ma per averlo aiutato a crescere, per avergli evitato ammonizioni inutili, per averlo introdotto in un calcio sexy, per averlo trascinato con il Napoli a vincere scudetto e classifica cannonieri, per aver fatto di lui uno degli attaccanti più forti in circolazione. E se c’erano dubbi, ma non ce n’erano da un bel po’, ieri Spalletti - dopo aver sistemato legalmente la propria posizione con il club - s’è congedato anche "socialmente", l’ha fatto a modo suo, con riconoscenza e con gratitudine, con quel sentimento che gli è appartenuto nel biennio che ha abbellito il tour della sua anima: "Mi mancheranno i tuoi applausi e il tuo entusiasmo. È stata una storia bellissima e meravigliosa, ma è finita. Non ti dimenticherò che sei con me nella gioia e nella tristezza. Grazie. Rimarrò fedele alla città. Forza Napoli". Dall’8 luglio 2021 al 16 giugno 2023 , in 708 giorni fantastici, c’è il senso della felicità e del dolore.

Coincidenza

A proposito di social, però del pianeta Garcia, ieri pomeriggio ha salutato l’Arabia anche Guido Nanni, preparatore dei portieri della sua Roma. E del suo Al Nassr. Un indizio azzurro. Quantomeno il sospetto.


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