Napoli, è Natan il nuovo Kim: lunedì sbarca in Italia

Dopo le visite mediche raggiungerà gli azzurri e Garcia nel ritiro di Castel di Sangro: tutti i dettagli dell'operazione
Antonio Giordano
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NAPOLI - Com’è quello spot: Red Bull ti mette le ali? E dall’Italia al Brasile, ma anche viceversa, è un attimo: è un’idea che nasce e si sviluppa; è un colpo di teatro per rompere la monotonia di giorni troppo lunghi, pure esageratamente vuoti; è un blitz a cielo aperto nel pianeta-calcio per abbattere la saudade di Kim Minjae, per offrire a Juan Jesus un allievo da inserire spiegandogli - in madre lingua - cosa sia questo calcio e per restare se stesso, il Napoli, che vuole essere “diverso” nella sua Filosofia, pure a costo di rischiare. È successo un anno fa, con Kim e Kvara, pescati nel macrocosmo tra lo stupore generale, sta per capitare ancora, stavolta però andando a metter le mani nella Patria del calcio per garantirsi un futuro: Natan Bernardo de Souza è un ragazzino (appena 22 anni), è nato nei pressi di San Paolo il 6 febbraio del 2001, ha avuto già una gioventù piena tra Ponte Preta e Flamengo e però adesso ch’è entrato nell’universo della Red Bull, con il Bragantino, ha scoperto che il suo orizzonte lo trascina (forse) dritto a Napoli. Le trattative esplodono così, almeno pubblicamente, e De Laurentiis - su ispirazione di Meluso, Micheli e Mantovani - ha avviato le chiacchierate: dieci milioni di euro per il 70%, un trenta che appartiene a privati, contratto quinquennale e tempi rapidi per concludere, possibilmente anche domani, al massimo lunedì

Napoli, Natan atteso in città

Natan ha ascoltato ovviamente con discrezione, ha lasciato che i suoi manager lavorassero nell’ombra, ha fornito già il primo incartamento medico necessario per fugare dubbi su un precedente problema cardiologico, poi si è messo ad aspettare la convocazione, che è immediata: il Napoli si è riservato semplicemente di riflettere, brevissima consultazione interna per ripensare ancora a Murillo Santiago Costa dos Santos (21) del Corinthians, che pure ha avuto un ruolo di primissimo piano nelle attuali gerarchie del mercato, poi si è sbilanciato. In realtà, e senza ingrossare il diaframma toracico, è già tutto pronto, restano i cosiddetti dettagli da ripulire con il Bragantino: Natan dovrebbe partire tra oggi e domani, atterrare in Italia, sottoporsi alle visite mediche, poi trasferirsi a Castel di Sangro per conoscere Garcia e i compagni

Natan perfetto per il progetto Napoli 

È stato necessario un bel giretto, in questa estate colma di dubbi e di richieste choc: i quaranta milioni di euro per Kilman hanno anestetizzato il Napoli; i cinquanta per la clausola di Le Normand l’hanno stordito; con Danso è andata a finire a «tarantella», come spiegato “socialmente” dal Lens che un po’ ha ironizzato e un po’ ha provocato; e a quel punto è stato deciso di virare verso il Brasile, che nella Babele di Castel Volturno è già autorevolmente rappresentato da Juan Jesus. Natan ha le caratteristiche ideali che rispondono alla natura del Progetto-Napoli: età, talento, versatilità (un centrale mancino che sa eventualmente scalare sulla fascia), un fisico bestiale racchiuso e in un metro e novanta, e il desiderio di emergere, per essere d’aiuto alla famiglia e ad un fratello costretto da una caduta alla sedia a rotelle. Le centoventi presenze di Natan spingono a sospettare che abbiano aiutato a tracciare un solco e quindi ad incidere nella trattativa per Murillo, che in Brasile avevano appena rilanciato, fissando la base della discussione intorno ai diciotto milioni e soprattutto sottolineando la fierezza del difensore del Corinthians nel ritrovarsi in prima pagina sul Corriere dello Sport-Stadio. «Siamo arrivati così lontani, in Italia». Solo che Natan, giocando per la Red Bull Brigantino, deve avere veramente le ali: al Napoli va benissimo, per starsene lassù. 


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