Roma, Ibanez non convocato per il Tolosa: l'addio è ad un passo

Niente Francia per il brasiliano: l’Al-Ahli supera il Nottingham e prepara le visite mediche. Con la cessione del difensore si lavora sul rinnovo di Dybala
Chiara Zucchelli
5 min
Tagsibanez

ROMA - E adesso Roger Ibañez è davvero ad un passo dall’addio alla Roma. Il brasiliano ha capito che la sua avventura è ai titoli di coda. Le offerte ci sono e sono arrivate a due intermediari diversi che lavorano con lui: da una parte c’è il Nottingham Forest che mette sul piatto 20 milioni più 10 di bonus, dall’altra c’è l’Ah-Ahli che ne mette cinque in più di parte fissa. Queste le cifre alla Roma. Poi ci sono quelle a Roger: quattro o cinque anni di contratto a quattro milioni in Inghilterra, sette o otto in Arabia. Stipendi che a neppure 25 anni possono far girare la testa e sono l’unico vero motivo che sta spingendo il difensore lontano da Roma. E che ha fatto sì che l’offerta araba fosse quella in grado di convincere davvero il giocatore. Non c’è ancora il sì definitivo, ma sembra questione di ore, con le visite mediche in programma a Parigi. Quando? Presto. 

Roma, si lavora al rinnovo di Dybala

Alla fine, più che una questione tecnica, è una questione di soldi. Soldi che a Trigoria faranno molto comodo sia per il presente, cioè il mercato attuale, sia per il futuro. E il futuro ha il nome e il cognome di Paulo Dybala. Perché è vero che la clausola dell’argentino (12 milioni per l’estero, 20 per l’Italia) è scaduta a fine luglio, ma è vero anche che si riattiverà alla prossima finestra di mercato. A gennaio. A meno che la Roma non rinnovi al suo leader tecnico (e commerciale) il contratto: farlo con una maggiore liquidità renderebbe tutto più facile.

Roma, Ibanez non convocato

Ibañez questo lo sa, sa bene di essere, da tempo, l’indiziato numero uno alla cessione e per questo la non convocazione di oggi per l’amichevole contro il Tolosa non è stata poi una sorpresa così grande. Il brasiliano riflette e con lui la famiglia perché queste sono ore decisive per il futuro. Non si tratta solo di un cambio di squadra o di campionato, ma di vita, e perciò Ibañez sta ponderando bene tutto insieme alla moglie Bruna. La Roma, chiaramente, spera di monetizzare il più possibile, visto pure che il 10% della rivendita andrà destinato all’Atalanta. La palla, quindi, è nelle mani del giocatore e dei suoi agenti, ma Pinto e i Friedkin hanno fretta, perché la liquidità necessaria per il mercato (parametri zero a parte) arriva proprio da queste operazioni. Plurale d’obbligo: dopo l’addio del difensore, la Roma spera di cedere Karsdorp.

Roma: Karsdorp tace, Ibanez è sacrificabile

L’olandese tace e non dà segnali, Ibañez invece ieri ha pubblicato nove immagini in bianco e nero del ritiro portoghese con le emoticon di una pellicola e di una macchina fotografica. La Roma ha risposto con una faccina con gli occhi a cuore, i commenti sono stati tutti dello stesso tenore: è ora di andare. Al netto degli errori di questa stagione, soprattutto nei derby, il difensore negli ultimi tre anni ha sempre avuto un buon rapporto con la gente e quindi non c’è la corsa all’insulto o al commento di cattivo gusto come in altre occasioni. Ma i romanisti hanno capito che senza la cessione di un big non c’è la possibilità di fare mercato. E allora lui è uno dei sacrificabili senza troppo rimpianto. Stessa cosa per quanto riguarda Mourinho che forse avrebbe anche tenuto il difensore ma è il primo ad essere ben consapevole della situazione della Roma. Situazione che, tra l’altro, rende obbligate anche le scelte successive: giocando a tre dietro, e con N’Dicka che andrà in coppa d’Africa, c’è bisogno di un’alternativa a Llorente, Smalling e Mancini, visto che Kumbulla non sarà a disposizione almeno fino a febbraio. Il budget non sarà enorme, ma tutti questi discorsi saranno fatti nei prossimi giorni. Prima bisogna capire dove andrà Ibañez e a quali condizioni. Oggi i suoi compagni voleranno a Tolosa, lui resterà a casa e chissà che la situazione non si sblocchi nelle prossime ore. 


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