Al Camp Nou sarà muro Inter

De Vrij e Skriniar (in parte) risparmiati con il Sassuolo, saranno in campo nella sfida di Champions League a Barcellona per fare la differenza (con Bastoni) e blindare la partita
Al Camp Nou sarà muro Inter© Inter via Getty Images
Pietro Guadagno
4 min

A l Nou Camp con il muro alzato. Inzaghi è pronto a rispolverare il suo terzetto difensivo titolare, dopo l’eccellente prova contro il Barcellona a San Siro. Una settimana fa, al di là del gol annullato e della parata, in compartecipazione con il palo, sul diagonale di Dembel é , i pericoli corsi da Onana sono stati limitati e ridotti. Merito, appunto, di una fase difensiva eccellente. Ma in Catalogna ci sarà da sudare, perché il Barç a ha la necessità di vincere per non rischiare un’altra eliminazione nella prima fase di Champions. Insomma, c’è da credere che darà l’assalto all’area nerazzurra sin dal primo minuto. Significa che ci sarà da sudare. Non a caso, con il Sassuolo, sono stati risparmiati Skriniar (fino a metà ripresa) e De Vrij: così, saranno più freschi domani sera.

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Difficoltà impreviste

Certo la retroguardia interista si è ritrovata proprio nella gara, sulla carta, più complicata. Prima della sfida con i catalani, infatti, il muro, appunto, era solo un pallido ricordo. Altro che punto di forza come nell’anno dello scudetto di Conte e in quello passato, sin dal precampionato, i nerazzurri hanno cominciato a sbandare proprio là dietro. Vero è che la squadra ha subito dato l’impressione di essere meno equilibrata. Ma poi ci sono stati gli errori dei singoli, in certi casi addirittura sorprendenti. De Vrij, Bastoni e perfino Skriniar: uno dopo l’altro, sono tutti finiti nel mirino della critica. Evidentemente, punti nell’orgoglio, ma anche come mai prima protetti da una mediana molto schiacciata e attenta, ecco che contro Lewandovski e soci hanno tirato fuori l’orgoglio, risultando pressoché insuperabili.

Tripla risposta

De Vrij, addirittura, sembrava essere stato scavalcato da Acerbi nelle gerarchie di Inzaghi. Invece, è stato capace di annullare il bomber polacco. È stata una risposta da campione, utile per metterne da parte dubbi e pensieri che hanno cominciato a girargli nella testa dalla scorsa estate. Non ha gradito, ad esempio, che non gli sia stato proposto il rinnovo, nonostante il contratto in scadenza nel 2023. Poi è vero che a fine agosto è arrivato il primo approccio del club. Ma De Vrij l’ha inteso come una conseguenza della mancata cessione di Skriniar. Insomma, ha giocato poco sereno, racconta chi gli è stato vicino. Distrazioni di mercato anche per lo slovacco, perché trascorrere un’estate in bilico non è facile per nessuno. Aveva accettato di essere la pedina pregiata da sacrificare per i conti della società, si era pure accordato con il Paris Saint-Germain, e alla fine non se n’è fatto nulla. Comprensibile la necessità di tempo per ricalibrarsi. Il suo futuro resta in bilico, ma la fascia di capitano che ha indossato all’andata e che reindosserà in Spagna, ha finito per responsabilizzarlo. Diversa, infine, la natura delle incertezze di Bastoni, visto che già a giugno aveva messo in chiaro che non avrebbe fatto le valigie, nonostante il corteggiamento di Conte. Nel suo caso, semmai, c’è stata qualche incomprensione con Inzaghi. Che ha avuto il suo apice a Udine, con la reazione dopo la sostituzione nel primo tempo. Ora, grazie al dialogo dentro lo spogliatoio, tutto si è ricompattato. E si è visto a San Siro. Una volta non basta, però: serve il bis.


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