Juve, i motivi per credere nell’impresa in Champions

La nuova compattezza, le certezze date dal 3-5-2, il centrocampo cresciuto attorno a Locatelli e Rabiot: Allegri prova la rimonta e punta la sfida sul campo del Benfica
Juve, i motivi per credere nell’impresa in Champions© Getty Images
Filippo Bonsignore
4 min

TORINO - Voglia d'impresa. Difficile, anzi, difficilissima ma non impossibile. La Juve non vuole salutare così precocemente il palcoscenico europeo principale e intende tenere vivo il sogno degli ottavi di Champions League. I bianconeri però sono spalle al muro, dopo aver racimolato la pochezza di tre punti in quattro partite, stabilendo un primato al contrario: mai i bianconeri avevano perso tre volte nelle prime quattro gare della fase a gironi. Serve un'autentica impresa, appunto: vincere con Benfica domani e Paris Saint Germain mercoledì prossimo allo Stadium, entrambe appaiate a 8 punti in testa alla classifica, e sperare che il Maccabi Haifa ne fermi almeno una per mettere a segno il colpaccio. Siamo ai confini del miracolo, insomma, perchè ci sono diversi incastri che devono compiersi e il destino dei bianconeri dipende anche da altri. La storia della coppa, in ogni caso, racconta che sperare di capovolgere il corso delle cose è possibile, come dimostrano i ribaltoni, negli anni, di Rosenborg, Lione, Newcastle, Stoccarda e Arsenal che, con l'identico bottino di punti della Signora, ce l'hanno fatta.

Scacco alle big

La Juve ci crede e non intende riportare all'indietro l'orologio della sua storia continentale al 2013-14, ultima stagione in cui si è fermata ai gironi, scivolando in Europa League. E pure Massimiliano Allegri cerca il colpo di reni: nella sua carriera, il tecnico ha sempre superato il primo scoglio. Undici volte in tutto, 4 con il Milan e 7 con i bianconeri. Ora prepara lo scacco alle big, per rendere possibile la missione che sembra impossibile. Lo fa, Max, confortato dalle due risposte date dalla squadra dopo la «vergogna» di Haifa. Con Torino ed Empoli, si sono rivisti bagliori di vera Juve. Fare peggio, in effetti, era impossibile però resta il fatto che due vittorie consecutive hanno detto che la Signora sta ritrovando le caratteristiche che l'hanno storicamente contraddistinta e resa grande in Italia e in Europa, anche se naturalmente servono ulteriori conferme. E proprio la Champions dovrà certificare i progressi e confermare se la definitiva guarigione è davvero dietro l'angolo.

Perché sì

«Stiamo assomigliando sempre di più ad una squadra» ha riassunto Allegri. Questo è il punto di partenza: dopo aver toccato il fondo in Israele, la Juve ha mostrato diverse qualità che sembravano evaporate. La compattezza, innanzitutto, tanto che un insieme di singoli che sembrava viaggiare in ordine sparso è tornato ad essere un gruppo con un indirizzo comune. Ma anche insistere sul 3-5-2 ha ridato solidità e antiche certezze. Così come sembrano avvicinarsi quelle di un tempo la tenuta mentale, la voglia di lottare, di soffrire e di difendere, la concentrazione. Non solo, pure a livello di singoli ci sono state liete novelle e qui bisogna guardare al cuore della Signora. Il centrocampo si è ritrovato attorno a Locatelli, in crescita davanti alla difesa, al rinato Rabiot, sempre più imprescindibile perchè ha iniziato a unire i gol all'impatto fisico e alla corsa, e agli inserimenti offensivi di McKennie. Con Pogba ancora fuori causa e l'infortunio di Paredes, a Lisbona toccherà ancora a loro tre. Accompagnati sulle fasce da Cuadrado e Kostic sulle fasce. Il serbo, in particolare, unico superstite agli infortuni tra i nuovi acquisti, è in fase di decollo a suon di assist. Nel momento più difficile, Allegri ha riscoperto quindi nuovi protagonisti che finora avevano vissuto (troppo, in alcuni casi) sull'altalena finora. E come dimenticare Kean, decisivo con l’Empoli, o lo stesso Alex Sandro, tornato ad essere un fattore nel derby dopo un lungo periodo buio. Benfica più Psg più un regalo del Maccabi: la somma fa la felicità. Obiettivo difficilissimo, ma la Juve vuole renderlo possibile.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Champions, i migliori video