Dentro i segreti del Feyenoord: il gioiello è Gimenez

Terzo faccia a faccia tra Slot e Mourinho. In questa stagione olandesi non più leader nella Eredivisie
Lorenzo Scalia
4 min

Il Feyenoord e la Roma: praticamente due calamite quando si entra nel vivo della stagione europea. L’undici olandese non ha cambiato pelle rispetto al passato anche perché in panchina c’è sempre Arne Slot, l’allenatore che ha affrontato i giallorossi di Mourinho nella finalissima di Conference League e nelle due precedenti edizioni di Europa League. Già, il tecnico è rimasto al timone della squadra dopo il titolo conquistato l’anno scorso in Eredivisie e gli ammiccamenti (caduti nel vuoto) di Manchester United, Tottenham e Leeds. È ancora al suo posto, da re di Rotterdam. In questa stagione però le cose stanno andando diversamente: il Psv va a mille all’ora in vetta, vince e basta, e il Feyenoord insegue con un ritardo di 10 punti quando sta per finire il girone d’andata in Olanda. In Champions League, lì nel girone della Lazio, il bicchiere risulta mezzo vuoto da qualsiasi prospettiva: 2 vittorie e 4 sconfitte (di cui 3 di fila) hanno segnato la retrocessione agli spareggi di Europa League. Le palline hanno fatto il resto: di nuovo la Roma di Mourinho sul cammino. Senza Kokcu, era il faro del centrocampo del Feyenoord. In estate è stato impossibile dire di no al Benfica che ha messo sul piatto 25 milioni di euro per ingaggiare il turco. La plusvalenza? Mostruosa. Era costato 40 mila euro da ragazzino. I soldi incassati dalla cessione del centrocampista sono stati investiti per intero in primis su Ivanusec, Stengs, Ueda e Zerrouki. Strano ma vero: hanno tutti 25 anni. In altre parole sono giocatori nel pieno della maturità calcistica. Il Feyenoord, comunque, ha mantenuto la stessa filosofia di gioco, tipica dell’Olanda: spinta sulle fasce, assetto offensivo e rischi più o meno calcolati dietro, dove concede sempre qualcosa. Del resto, in 16 partite di campionato ha segnato 48 gol e ne ha incassati 14 centrando 12 vittorie, 2 pareggi e 2 sconfitte.

Feyenoord, la stella è Gimenez

Si chiama Santiago Gimenez, è un figlio d’arte e fa l’attaccante. È nato a Buenos Aires 22 anni fa, ma da piccolissimo si è trasferito in Messico con la famiglia. Ha anche il passaporto italiano. Addosso ha i radar delle big d’Europa. Piccolo dettaglio: migliora stagione dopo stagione. In campionato, infatti, ha messo da parte più gol (18) che partite (16). In Champions poi ha segnato una doppietta alla Lazio al De Kuip. Gimenez non è l’unico gioiello del Feyenoord. L’ex Nizza Stengs, a cui è stata affidata la maglia numero 10 di Kokcu, ha avuto un impatto importante: il ruolino di marcia dice 7 assist e 5 gol. A centrocampo brilla Timber, che in realtà può fare anche il difensore, ma i numeri dicono che viaggia meglio vicino alla porta: per lui 6 gol e 6 assist. Tra i punti di forza è impossibile non nominare Geertruida, jolly difensivo che ha tanti estimatori in Premier League.


© RIPRODUZIONE RISERVATA