L'ultimo precedente
Milan e Atalanta si sono appena incrociati il 9 dicembre a Bergamo e in quella occasione sono emersi, per Pioli e il suo club, i fantasmi di una pesantissima sconfitta (0-5) all’alba della gestione Boban-Maldini. Quella sera fu Lookman a far vedere i sorci verdi alla difesa rossonera che è ormai il nervo scoperto di questa stagione, tormentata da una striscia di infortuni e assenze che avrebbero potuto provocare ben altre conseguenze sulla stessa classifica. Nel concreto, poi, a dispetto delle puntuali imprese riparatrici di Giroud e Jovic, fu Muriel nel finale a irridere e stregare Maignan con un tacco decisivo per inchiodare il 3 a 2 finale. Da quella sconfitta (complice l’espulsione ingenua di Calabria) si ripartirà questa sera a San Siro pronto a ospitare, per la prima volta, CDK. A Bergamo il belga riuscì a non farsi rimpiangere dal club sbavando sotto porta un facilissimo gol, questa sera può presentarsi sotto altre spoglie, nel ruolo di attaccante puro, spalla ideale di Scamacca, uno che a San Siro, contro il Milan ha sempre fatto “danni”. Ecco allora che, dietro le quinte di questo quarto di finale, spunta un inedito duello dai risvolti calcistici interessanti. Perché, in mancanza di altri recuperi, toccherà sempre a Theo Hernandez organizzare la resistenza davanti a Maignan, in collaborazione con Gabbia appena rientrato dalla Spagna. E poiché c’è chi ipotizza addirittura una carriera più longeva per il francese con il cambio di posizione, è il caso di collaudare la prospettiva, come suggerisce l’esperto Tassotti, al cospetto dell’artiglieria atalantina.
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