Milan e Atalanta unite nel ritardo

Leggi il commento sulle due squadre che si affronteranno in Coppa Italia

Il Milan ha vinto l’ultima Coppa Italia un calcio fa. C’era Ancelotti in panchina, Rui Costa e Kakà insieme: i reduci dal trionfo di Manchester (Champions sollevata sotto gli occhi delusi degli juventini, maggio 2003) riuscirono a rifilare 6 gol tra andata e ritorno alla Roma di Fabio Capello. L’Atalanta l’ha conquistata nella notte dei tempi, contro il Toro nel lontano ’63 e sfiorata un paio di volte durante l’era moderna. I precedenti più recenti risalgono al maggio del 2019 contro la Lazio di Inzaghi (e in quella occasione le polemiche per un rigore invocato da Gasp non sono ancora sopite) e nel 2021 davanti alla Juve di Pirlo esaltata da una rasoiata di Federico Chiesa.  


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Milan e Atalanta, missione Coppa Italia 

Hanno entrambi un ritardo consistente da colmare. Accentuato, nell’occasione, dall’uscita anzi tempo dalla manifestazione sia dell’Inter (vincitrice delle ultime due edizioni) che del Napoli campione d’Italia. Questo elementare calcolo deve aver convinto i due accampamenti a puntare improvvisamente su questo trofeo, un tempo snobbato specie nell’era di Silvio Berlusconi scandita dalla rincorsa sfrenata alla Champions più che persino agli scudetti. Gasp l’ha addirittura dichiarato in modo pubblico e solenne, Pioli ha sicuramente cominciato a coltivare l’ambizione sabato scorso quando promise che avrebbe rinviato alla sfida con la Roma, impegnata nel derby con la Lazio, eventuali ritocchi allo schieramento migliore. 


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L'ultimo precedente 

Milan e Atalanta si sono appena incrociati il 9 dicembre a Bergamo e in quella occasione sono emersi, per Pioli e il suo club, i fantasmi di una pesantissima sconfitta (0-5) all’alba della gestione Boban-Maldini. Quella sera fu Lookman a far vedere i sorci verdi alla difesa rossonera che è ormai il nervo scoperto di questa stagione, tormentata da una striscia di infortuni e assenze che avrebbero potuto provocare ben altre conseguenze sulla stessa classifica. Nel concreto, poi, a dispetto delle puntuali imprese riparatrici di Giroud e Jovic, fu Muriel nel finale a irridere e stregare Maignan con un tacco decisivo per inchiodare il 3 a 2 finale. Da quella sconfitta (complice l’espulsione ingenua di Calabria) si ripartirà questa sera a San Siro pronto a ospitare, per la prima volta, CDK. A Bergamo il belga riuscì a non farsi rimpiangere dal club sbavando sotto porta un facilissimo gol, questa sera può presentarsi sotto altre spoglie, nel ruolo di attaccante puro, spalla ideale di Scamacca, uno che a San Siro, contro il Milan ha sempre fatto “danni”.  Ecco allora che, dietro le quinte di questo quarto di finale, spunta un inedito duello dai risvolti calcistici interessanti. Perché, in mancanza di altri recuperi, toccherà sempre a Theo Hernandez organizzare la resistenza davanti a Maignan, in collaborazione con Gabbia appena rientrato dalla Spagna. E poiché c’è chi ipotizza addirittura una carriera più longeva per il francese con il cambio di posizione, è il caso di collaudare la prospettiva, come suggerisce l’esperto Tassotti, al cospetto dell’artiglieria atalantina. 


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Il Milan ha vinto l’ultima Coppa Italia un calcio fa. C’era Ancelotti in panchina, Rui Costa e Kakà insieme: i reduci dal trionfo di Manchester (Champions sollevata sotto gli occhi delusi degli juventini, maggio 2003) riuscirono a rifilare 6 gol tra andata e ritorno alla Roma di Fabio Capello. L’Atalanta l’ha conquistata nella notte dei tempi, contro il Toro nel lontano ’63 e sfiorata un paio di volte durante l’era moderna. I precedenti più recenti risalgono al maggio del 2019 contro la Lazio di Inzaghi (e in quella occasione le polemiche per un rigore invocato da Gasp non sono ancora sopite) e nel 2021 davanti alla Juve di Pirlo esaltata da una rasoiata di Federico Chiesa.  


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