Juve, salto in altissimo
Avendo la pazienza e il fegato di frequentare i social, io li ho entrambi, e di ascoltare alcune radio scoprirete che ad armare i cento e passa ultrà di Inter, Varese e Nizza e quelli del Bologna che in autogrill si sono scontrati con i tifosi del Toro, sono stati i giornalisti e gli opinionisti che non abbassano mai i toni e criticano in modo pesante e con dosi massicce di malafede le interpretazioni arbitrali e “variali”. Ma non è tutto, anche l’orchestra degli ulula( n)ti è puntualmente diretta a distanza dai media ipocriti, populisti e ruffiani, e poco importa se le campagne anti-razzismo nel calcio sono portate avanti da anni proprio dai quotidiani, sportivi e non. E se in Italia si legge sempre meno e si picchia e ulula sempre di più.
Ieri abbiamo scelto di accogliere l’invito del sindaco di Milano Sala (“l’Inter dia la fascia ad Asamoah”) estendendolo a tutte le squadre, che peraltro hanno in organico giocatori di colore. Non vi dico le reazioni: c’è addirittura chi ci ha accusati di arretratezza culturale, di razzismo peloso. Sull’esempio di Gianni Mura di Repubblica, do un bell’8 a Renzo Ulivieri che almeno l’ha risolta con queste parole: «Fascia di capitano ai giocatori di colore? Si può anche fare, però se alla base c’è un concetto espresso negli ultimi tempi in cui si dice “prima agli italiani”, sono cose che restano lì. Chi si fa sentire tutti i giorni cambi pensiero. Questo “prima gli italiani” non mi garba, mi sono sempre sentito cittadino del mondo». Preciso.
