Boniek: "Heysel il momento più triste. Maradona? Il più forte"

L'ex di Juve e Roma, entrato nella 'Hall of Fame' del calcio italiano, si è lasciato andare ai ricordi delle sei stagioni vissute nel calcio italiano
Boniek: "Heysel il momento più triste. Maradona? Il più forte"© EPA
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Zbigniew Boniek è entrato ufficialmente nella ‘Hall of Fame del Calcio Italiano’. In realtà l’ingresso dell’ex centrocampista e poi difensore, ruolo nel quale ha concluso la carriera, di Juventus e Roma nella “galleria” delle leggende del calcio italiano risale al febbraio 2020, ma a causa della pandemia da Coronavirus la cerimonia di premiazione si terrà soltanto il prossimo 1° maggio.

Da Spagna '82 alla Juventus: la leggendaria carriera di Zbigniew Boniek

Boniek, ex presidente della Federazione polacca e attuale vice presidente Uefa, ha rilasciato alcune dichiarazioni al sito ufficiale della Figc all’insegna dei ricordi del triennio trascorso alla Juventus, che lo acquistò dal Widzew Lodz poco prima del Mondiale 1982, nel quale "Zibì" si mise in luce con la propria nazionale spingendosi fino alla semifinale persa contro l'Italia. Alla Juve Boniek ha vinto da protagonista uno scudetto, due Coppe Italia, una Coppa dei Campioni, una Coppa delle Coppe e una Supercoppa Europea.

Boniek e l'eterno dolore dell'Heysel: "Una notte tristissima"

Particolarmente doloroso, tuttavia, evocare la notte dell’Heysel, che ha visto Boniek tra i protagonisti con il rigore procurato contro il Liverpool e poi trasformato da Michel Platini che regalò la prima Coppa Campioni alla Juventus, ma in una delle serate più tristi della storia del calcio mondiale: “Resta uno dei momenti peggiori della mia vita calcistica. Era una partita che sognavo da mesi, ma una vittoria così ti riempie il cuore di tristezza” ha dichiarato Boniek, che subito dopo la partita decise di devolvere il proprio premio ai familiari delle 39 vittime.

Boniek incorona Platini e Maradona

A proposito di rimpianti, Boniek ha poi parlato della squalifica che gli ha impedito di giocare proprio la semifinale di Spagna '82 contro l'Italia: "Resta un grosso rimpianto. Sarebbe stata una delle partite più importanti della mia carriera, se avessi perso ma avessi avuto la possibilità di giocare oggi sarei più sereno. Non so come sarebbe finita, ma a volte mi chiedo quale sarebbe stato il risultato se quella partita non l’avessi saltata io ma Paolo Rossi”. Da Rossi a Michel Platini, Boniek ha poi "incoronato" 'Le Roi' come il giocatore più forte con il quale abbia mai giocato: “Michel è il compagno più forte con cui ho giocato, ma il più grande di sempre è stato Maradona. Diego era straordinario, ricordo in un Napoli-Juventus che ci eravamo detti di fargli sentire i tacchetti per intimorirlo un po’. Dopo dieci minuti ci siamo guardati e ci siamo detti ‘questo è troppo bravo, non si può picchiare’. Era un ragazzo sensibile, un campione straordinario. Per misurare la sua grandezza bisogna ricordare che a quei tempi c’era la marcatura a uomo, c’erano i falli veri”. 


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