Juve, ipotesi di aggiotaggio per la vicenda stipendi. E c'è un caso Soulé

Le parole di Chiellini al resto della squadra via WhatsApp, sarebbero una prova schiacciante secondo i pm e che condurrebbe al reato contestato di aggiotaggio informativo che «si consuma nel momento in cui ha luogo la diffusione della notizia falsa e in riferimento al quale deve essere valutata, applicando il criterio della prognosi postuma, la sua idoneità a produrre concretamente effetti distorsivi nel mercato»
Juve, ipotesi di aggiotaggio per la vicenda stipendi. E c'è un caso Soulé© ANSA
Nicola Balice
7 min

Plusvalenze e manovre stipendi: molto, se non tutto, dell'inchiesta della procura di Torino ruota attorno a questi filoni. Non è una più novità. Anzi. Così come ormai sono famose tutte quelle “side letter ” che sono emerse in varie circostanze, accordi privati fuori dai documenti depositati e dichiarati che secondo i pm rappresentano prove in questa inchiesta nei confronti della Juventus che ha portato alla richiesta di rinvio a giudizio del club bianconero e di dodici persone tra dirigenti ed ex dirigenti, compresi Andrea Agnelli, Pavel Nedved, Fabio Paratici e Maurizio Arrivabene.

Carta Percassi

Vari rapporti di partnership in ballo sempre nelle carte della richiesta di custodia cautelare presentata a giugno dai pm e respinta dal gip. Tra i più decisivi quelli con l'Atalanta. Detto delle operazioni Romero e Demiral, altro emerge da quella che ha portato Kulusevski in bianconero da cui deriverebbe almeno in parte l'impegno pregresso: una scrittura privata, sottoscritta dall'ad dell'Atalanta, Luca Percassi, in cui il club bergamasco si impegnava ad acquistare un giocatore della Juve per 3 milioni, che smentirebbe le dichiarazioni rese da Fabio Paratici agli ispettori Consob a riguardo di un impegno soltanto morale assunto dalla società bergamasca in occasione dell'operazione Kulusevski. Non trovando il giocatore adatto, poi nel giugno giugno 2020 l'Atalanta comprò Muratore, per 7 milioni.

Agenti minori

 Per quel che riguarda le false fatturazioni per operazioni inesistenti ad agenti contestate dai pm, non è il solo Davide Lippi ad essere coinvolto nella prassi del «sistemare su». Situazione necessaria per sanare «significative posizioni debitorie di Juventus nei confronti di plurimi agenti» con la prassi di «ricorrere a contratti di mandato fittizi, predisposti ex post in relazione ad altre operazioni in assenza di reale intermediazione dell'agente». Una prassi confermata in sede di interrogatorio sia da Cherubini sia da Manna. Quest'ultimo ha aggiunto: «Capita nel mondo del calcio in tutte le società». Tra gli altri, c'è Luca Puccinelli che avanzava un credito di 100 .000 euro (a Manna: «Giò, ricordati quella rob a mia, sennò non prendo un c... in questo mercato, è il quinto o il sesto»), riguardanti l'operazione per il passaggio di Lipari dall'Empoli quando ancora era minorenne: «Quali sono, quelli di Lipari? (Domanda di Cherubini), gli ho detto di sì», così Manna tranquillizzava Puccinelli che in un'altra intercettazione ringraziava per averlo messo «dentro a qualche operazione»
Un'altra via è quella della «classica postergazione fittizia del mandato» sempre per aggirare, secondo gli inquirenti, il divieto di fornire commissioni ad agenti in rappresentanza di calciatori minori: tra quelle individuate ci sono anche 100 .000 euro di debito da saldare nei confronti di Silvio Pagliari nel 2020 relativ i ad accordi «con Zocchi-Cherubini per 16/17 trasferimento Petrelli+17/18 primo contratto Petrelli (all'epoca minorenne)+18/19 trasferimento Turco e Turicchia», 50 .000 euro per Beppe Galli in seguito ad accordi «con Cherubini 16/17 trasferimento Riccio + 18/19 primo contratto Riccio (all'epoca minorenne)» poi «sistemato su acquisizione Zanimacchia». C'è poi l'«affaire Soulé», secondo il quale per gli inquirenti si confermerebbe un quadro di «opacità» e «illiceità» nel quale si muove la Juve: un «incarico fiduciario» consegnato al notaio Tardivo e datato 9 ottobre 2019 sottocritto da Cesare Gabasio e Santigo Liotta per il «potenziale conferimento, al compimento della maggiore età di Soulé, di origine argentina, di un futuro mandato esclusivo per l'eventuale rinnovo di contratto».

 Aggiotaggio

Son passati ormai due anni e mezzo dal famoso comunicato della Juve riguardo l'accordo sulla prima manovra stipendi del 28 marzo 2020. I giocatori, collettivamente, si impegnavano a rinunciare a quattro mensilità, la cui integrazione sarebbe poi stata ridiscussa in buonafede in caso di ripresa: il problema secondo la procura di Torino è che l'accordo era già stato definito nel dettaglio, tutti i giocatori erano consapevoli che in ogni caso avrebbero incassato dai 2,5 ai 3 stipendi a cui rinunciavano in quel momento. «Per questioni legislative di Borsa la comunicazione che uscirebbe è solo della rinuncia ai 4 mesi, è chiesto di NON PARLARE NELLE INTERVISTE sui dettagli di questo accordo», le parole scritte da Giorgio Chiellini al resto della squadra via WhatsApp, una prova schiacciante secondo i pm e che condurrebbe al reato contestato di aggiotaggio informativo che «si consuma nel momento in cui ha luogo la diffusione della notizia falsa e in riferimento al quale deve essere valutata, applicando il criterio della prognosi postuma, la sua idoneità a produrre concretamente effetti distorsivi nel mercato».

Sarri

A confermare la tesi dei pm anche la testimonianza di Maurizio Sarri, in linea con quella di tutti i calciatori interrogati: «Mi ricordo che ne parlai al telefono con Paratici perché eravamo in lockdown. Paratici mi disse che c'era già l'accordo con i calciatori , che sarebbe stato opportuno che anche io mi accodassi... a me è stata proposta soltanto la rinuncia di quattro mesi, con tre mesi che sarebbero stati pagati sul contratto dell'anno dopo. La trattativa è stata condotta sostanzialmente solo con i calciatori, io sono stato informato alla fine».  


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