Siviglia-Juventus 2-1, Allegri (all.): voto 6.
Formazione coraggiosa, badando solo a chi stava meglio. E gli azzardi stavano premiando: funziona Kean titolare, funziona Vlahovic dalla panchina. A tradirlo sono i protagonisti dell’altra staffetta, Di Maria e Chiesa. Ma la Juve ha cuore e spirito, esce solo dopo aver dato tutto e forse qualcosa di più.
Szczesny 7,5
Miracoloso l’intervento sul colpo di testa di Ocampos al 24’, salva tutto al 90’ su En-Nesyri. Incolpevole sui gol.
Gatti 6,5
Non ha paura di niente e di nessuno.
Bremer 6,5
Torna al centro della difesa bianconera, la sua fisicità è fondamentale.
Danilo 6
Sempre puntuale, tranne quando arriva tardi su Lamela.
Cuadrado 5,5
Soffre tanto, pure troppo, ma Gil non gli dà un attimo di tregua. Milik (1’ sts) sv: mossa della disperazione.
Fagioli 6,5
Per ritmo e giocate, aveva risposto meglio dei compagni di reparto all’impatto con lo stadio di casa. Non sbaglia niente, ma è costretto al cambio dopo il duro contrasto con Gudelj che gli procura la probabile frattura della clavicola. Paredes (41’ pt) 5,5: dopo il ko di Fagioli viene gettato nella mischia da Allegri, se la gioca con esperienza. Ma avrebbe potuto e dovuto fare di più su Suso in occasione dell’1-1.
Locatelli 6
Meglio da mezzala che da playmaker, corre per tutti. Miretti (41’ st) 6: entra quando c’è solo da soffrire.
Rabiot 6,5
Che giocata l’assist per Di Maria che il Fideo spreca a metà primo tempo. A sua volta sciupa anche lui una clamorosa palla gol a inizio ripresa, ma gioca sempre a testa alta nella bolgia di Siviglia.
Iling-Junior 6,5
Dimostra di non essere solo un esterno capace di attaccare a testa bassa, a Siviglia trova la prova di maturità. Kostic (41’ st) 6: non fa in tempo ad accendersi.
Juve, è finita: il Siviglia è in finale di Europa League
Di María 5
Si divora il gol del vantaggio al 26’, poteva fare qualsiasi cosa e sceglie quella più sbagliata: uno scavetto fuori misura davanti a Bono con Kean completamente solo a centro area. In generale non entra in partita. Non gradisce il cambio, ma seppur impopolare è la scelta più giusta in quel momento, anche se Chiesa sbaglia tutto. Chiesa (18’ st) 4,5: perde un pallone sanguinoso proprio dove non se ne possono perdere, Suso lo trasforma in gol. E poi spreca l’occasione del vantaggio, sul ribaltamento di fronte passa il Siviglia.
Kean 6,5: rimasto a guardare per undici partite tra scelte tecniche, squalifi che e infortuni, torna titolare dopo lo spezzone di Juve-Cremonese. E risponde presente, dando tutto ciò che ha in fase di non possesso, creandosi dal nulla o quasi un’occasione che vede il suo diagonale infrangersi sul palo, regalando a Rabiot una sponda di petto che andava sfruttata molto meglio.
Vlahovic (18’ st) 7: questa volta gli basta un minuto o poco più. Anzi, gli basta un pallone, pure sporco, lo trasforma nel gol che illude il popolo bianconero.