La Juve di Allegri si fa in tre: come giocherà e cosa cambierà

Pogba, Vlahovic, Chiesa: tanto dipenderà anche dal mercato, ma intanto il tecnico studia nuovi moduli
La Juve di Allegri si fa in tre: come giocherà e cosa cambierà© Juventus FC via Getty Images
Filippo Bonsignore
5 min

Tante Juventus per tornare a vincere. La nuova creatura di Massimiliano Allegri inizia a prendere forma negli Stati Uniti: dalla serata italiana di ieri i bianconeri hanno incominciato ad alzare i ritmi, con una doppia seduta di allenamento alla Loyola Marymouth University di Los Angeles. Un lavoro con vista Udine, dove tra ventisei giorni inizierà il cammino del riscatto in campionato; un lavoro che dovrà dare un’identità precisa alla Signora che, è questo l’intento del tecnico, dovrà essere capace di indossare diversi vestiti tattici a seconda delle necessità. Si parte nel segno della continuità, che fa rima con il 3-5-2: è questo il modulo cui Max si è affidato con maggiore continuità lo scorso anno, una sorta di “usato sicuro” che garantisce certezze, equilibrio, sostanza ma che potrà appunto evolversi in altro. Già nella passata stagione, l’idea originaria era il 4-3-3, poi abortita presto a causa di infortuni ed equivoci mai risolti, e la soluzione potrà tornare utile anche in futuro. Certo, un fattore determinante sarà il mercato che determinerà la fisionomia del gruppo a disposizione di Allegri. Per il momento, nelle sedute in California, in attesa del primo collaudo con il Milan (all’alba italiana di venerdì) dopo che è saltata l’amichevole con il Barcellona, si è ripartiti da dove si è finito.

Nodo attacco

Avanti con il 3-5-2, quindi, proprio per le caratteristiche dei giocatori in rosa, molti dei quali, in verità, sono in bilico. A cominciare dall’attacco dove l’idea base dovrebbe essere il tandem Vlahovic-Chiesa, con l’opzione alternativa Vlahovic-Milik, decisamente redditizia come si è visto l’anno scorso. Il problema è che sia Dusan, sia Federico potrebbero andare via e all’orizzonte si staglia la figura di Romelu Lukaku. Il bomber belga attende sviluppi, ovvero che il grande domino internazionale dei centravanti abbia inizio e coinvolga il collega serbo per fargli spazio. Sull’attaccante azzurro, invece, restano vivi i movimenti dei club di Premier League, nessuno dei quali, in ogni caso, per ora si è concretizzato. I punti interrogativi restano quindi di un certo rilievo, così come la necessità in questa fase di gestire Vlahovic, per evitare sovraccarichi di lavoro dopo le noie legate alla pubalgia. Il centrocampo a cinque sarà imperniato su Rabiot, assente negli Usa perché in recupero da un problema muscolare, e Locatelli in regia (con Rovella alternativa), mentre Fagioli sarà la mezzala destra. Pure Nicolò è assente dalla tournée, dopo l’operazione alla clavicola e la tonsillite che gli ha fatto saltare la partenza, così Allegri sta sperimentando da interno il gioiello classe 2005 Kenan Yildiz. Un ruolo “alla Pogba” per il talento turco-tedesco che ha impressionato con Next Gen e Primavera, anche perché Paul non si sa ancora quando tornerà. Per il francese, Max potrebbe ripescare dal recente passato l’opzione 3-5-1- 1, impiegandolo come trequartista alle spalle dell’unica punta: così ha fatto nell’unica gara da titolare giocata contro la Cremonese, così aveva fatto già nel 2013 Antonio Conte. Più definita la situazione sugli esterni, con Weah padrone della fascia destra e Kostic della sinistra - e in difesa, dove la base sarà costituita da Gatti-Bremer-Danilo e dove Bonucci non rientra più nei programmi, anche se il suo agente, Alessandro Lucci, ha ribadito che "la sua principale volontà è rimanere per ritagliarsi il suo ruolo all'interno del gruppo".

Tridente

L’evoluzione all’insegna della qualità porta al 4-3-3, che rappresenta il riferimento su cui era stata costruita la squadra l’anno scorso. Chiesa-Vlahovic-Kostic potrebbe essere il tridente di oggi, con Milik, Kean e Iling-Junior come opzioni alternative ma qui sarà il mercato a dire come potrebbe essere composto il terzetto offensivo.


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