L'esordio di Tudor con la Lazio
Porte girevoli che smistano destini. Tudor esordirà contro la “sua” Juve, ha un passato da giocatore e da allenatore, era stato collaboratore tecnico di Pirlo a Torino. Avevano sostituito Sarri e il suo staff nel 2020. La staffetta si ripete (senza Pirlo). La Juve la sfiderà due volte in pochi giorni: sabato 30 marzo in campionato, il 2 aprile in Coppa Italia. E poi ci sarà il derby. Niente male come mini-girone d’apertura. Tudor è un duro, non ha pensato al calendario per accettare. E’ un amante della difesa a 3 e del gioco dei “dentisti” Gasp e Juric, il contrario di quanto professato da Sarri. Di moduli si inizierà a parlare da lunedì. In partenza potrebbe modificare poco, confermando la difesa a 4. In corsa, o il prossimo anno, potrebbe passare 3. Una cosa è certa: bisognerà sgobbare duro. «Bastone e carota», chiede Lotito. Il presidente è tornato a parlare ieri. E’ stato ospite nell’Aula Magna della Luiss per una lezione sul tema “I bilanci di una società”, progetto guidato da Guglielmo Stendardo, ex difensore biancoceleste, oggi avvocato e docente. Sulla scelta di Tudor: «Abbiamo visto una persona che è in grado di indirizzare il gruppo avendo esperienza e carattere per impiegare le risorse che gli verranno messe a disposizione nel migliore dei modi». Poi la frecciata alla Roma: «Una squadra che ha 550 milioni in negativo tecnicamente è fallita. Non faccio nomi».