Kvaratskhelia, come riaccendere la luce del gol

Quattro amichevoli con la maglia del suo Napoli e nessun lampo del georgiano. Ma Garcia sta studiando i rimedi
Mimmo Carratelli
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Quattro amichevoli, 135 minuti in campo, la scintilla del gol di Kvaratshelia non s’è ancora accesa. S’era spenta nelle ultime undici partite del campionato scorso. Nelle prime quattro amichevoli dell’estate scorsa, 208 minuti in campo, il georgiano al primo anno nel Napoli mise a segno tre gol. È possibile che Garcia stia studiando la soluzione per riportare Kvara al gol. Il problema è più ampio. Bisognerà cambiare qualcosa del Napoli di Spalletti che gli avversari, avendo imparato a conoscerlo, hanno ostacolato meglio nel girone di ritorno (40 punti del Napoli rispetto ai 50 del girone d’andata). Garcia ha già detto che vorrebbe portare Kvaratskhelia più dentro al campo. È possibile un cambio di modulo. Il 4-3-3 di Spalletti ha sorpreso di meno gli avversari nella seconda parte della stagione scorsa. Un cambio di modulo potrebbe portare Kvaratskhlia più dentro al campo

Kvaratskhelia e le idee di Garcia per il Napoli 

Quale modulo ha in mente Garcia? Per il momento, il tecnico francese non ha ancora presentato il suo Napoli. Infortuni, la rotazione dell’intera “rosa”, il 4-3-3 confermato con variazioni insignificanti e i tempi della preparazione da rispettare hanno impedito di scoprire il Napoli che Garcia ha in mente a quattordici giorni dall’inizio del campionato. Nessun allarme, Garcia sta facendo il suo lavoro. Il cambio del modulo per un Napoli diverso che torni a sorprendere gli avversari potrebbe (dovrebbe?) passare per l’utilizzo in pianta stabile di Raspadori, un talento che non può continuare ad aspettare in panchina. La posizione migliore di Raspadori è dietro la prima punta perché il ragazzo emiliano è essenzialmente un centravanti. Relegato a destra nel 4-3-3 resterebbe defilato e si ridurrebbe l’efficacia della sua battuta in gol che è secca ed efficace al centro. È possibile un Napoli a due punte, Osimhen e Kvara, con Raspadori dietro, centrocampo a tre e difesa a quattro, cioè un 4-3-1-2? Sulle fasce spingerebbero Di Lorenzo e Mario Rui, abituati a farlo. Certamente, Garcia ha la sua soluzione in mente. Aspettiamo di vedere il suo Napoli. 


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