Napoli, l'esodo azzurro al Dall'Ara e la sorpresa tra i convocati

Garcia potrà contare su una lunga panchina per la trasferta di Bologna: i dettagli
Antonio Giordano
3 min

INVIATO A CASTEL VOLTURNO - Gli amici a questo servono, a farsi compagnia: nella buona ma, soprattutto, nella cattiva sorte, oppure in quella via di mezzo che separa il tormento dall’estasi. Bologna-Napoli è uno show a cielo aperto che va in onda un anno sì e l’altro pure: e non ci sono limiti che valgano, perché - senza chiaramente aggirare le leggi, e ci mancherebbe - al Dall’Ara sarà come stare al «Maradona». Il passato insegna e il presente, stasera (ore 18.00) conferma: saranno (almeno) settemila napoletani, riempiranno la «loro» Curva, arriveranno dal Nord, tutto, e saranno accolti dagli amici del Napoli club Bologna, per starsene un po’ assieme. E’ il solito grande esodo che una partita del genere scatena, è una festa a cui da Reggio Emilia o da Parma, da Tarvisio e anche dalla Svizzera, sarà vietato sottrarsi. Bologna è un appuntamento praticamente fisso.

Napoli, la situazione di Cajuste

Saranno in settemila (o in diecimila, si vedrà) più uno, perché Jens-Lys Michel Cajuste pensava proprio di non farcela e invece, sorpresa, nell’elenco dei convocati un posto per lui l’ha trovato lo staff medico, che in tre giorni l’ha rimesso in piedi: a Braga, e quasi senza accorgersene, lo svedese ha dovuto starsene in tribuna, per quegli impedimenti che adesso si definiscono «affaticamento». Un po’ di terapia, un po’ di riposo e Cajuste ha capito nella rifinitura di poter dare qualcosa, poco o tanto si vedrà, nel giochino del turnover che i cinque cambi consentono. A cominciarla, però, dovrebbero essere Anguissa, Lobotka e Zielinski, che assicurano continuità e imprevedibilità, nonostante le difficoltà di questo avvio di stagione contraddittorio.

Napoli, le scelte di Garcia

Ma c’è folla ovunque con il Napoli, anche in attacco, e Garcia può scegliere come gli pare in una vigilia lunghissima: ha tre uomini per una maglia sulla fascia destra (in ordine di preferenza: Politano, Lindstrom e Raspadori); ha tre centravanti (Osimhen, Raspadori e Simeone); ha varie esterni di sinistra (Kvaratskhelia, Elmas, Zerbin o anche Lindstrom). L’idea più solida, quella pure più accreditata, spine Garcia a non intervenire e a tenersi stretto il proprio tridente delle meraviglie: dovesse servirgli altro, poi, c’è sempre una panchina lunga, anzi lunghissima, che può essere d’aiuto. Gli attaccanti-amici a questo servono.


© RIPRODUZIONE RISERVATA