De Rossi, il sogno diventa realtà
E dunque la Roma, e quei sogni che gonfiavano l’aquilone del mare di Ostia, diventano realtà, la maglia numero 16 che si fa iconica quasi quanto la 10 di Totti ed è a disposizione di chi vuole dimostrare affetto, riconoscenza, ammirazione nei confronti di Daniele: l’hanno messa Paredes in questa seconda avventura romana e Bove nelle giovanili azzurre. Diciotto anni girando l’Italia e l’Europa, 616 partite con 63 gol, le ultime due stagioni con la fascia al braccio, dopo l’addio al calcio di Capitan Totti. Un Mondiale vinto, due Coppe Italia e una Supercoppa. E quella vena, la vena di De Rossi, che è diventata simbolo di un certo romanismo, di un orgoglio tutto giallorosso, che Daniele ha saputo tradurre in gesti, alcuni anche scomodi, e parole, qualche volta taglienti. Tanta passione non poteva scorrere oltre in Italia, dopo quel 26 maggio 2019 che è stato il giorno della sua ultima partita con la Roma contro il Parma. Daniele per chiudere ha scelto il Boca, perché la sua vita è passione e la Bombonera, quando ci vedeva giocare Maradona mentre lui era da poco entrato a Trigoria, rappresentava un altro sogno da provare a realizzare: DDR ha fatto anche questo, per 7 indimenticabili partite.
De Rossi, l'ultima frontiera
E così... la terza vita. De Rossi ha studiato da allenatore, ha lavorato con Roberto Mancini nello staff azzurro, ha assunto la responsabilità della panchina della Spal tra ottobre del 2022 e febbraio del 2023 per 17 partite. Ha sfiorato la Roma con Pallotta (solo voci), è stato evocato da Mourinho come gradito membro dello staff: niente. E a quarant’anni la Roma è tornata nella sua vita: da cui in realtà non è mai uscita. Come torna il mare: e quello di Ostia scorre nelle sue vene proprio come i colori giallorossi. La panchina con la “P” maiuscola, quella che aspettava come se fosse scritta nelle stelle, è arrivata davvero; quella che papà Alberto un paio di volte aveva rifiutato per non incrociare le strade con il figlio calciatore. Altra scelta di cuore. Vengono in mente le parole pronunciate da DDR come un atto d’amore: «Ho un solo rimpianto, quello di poter donare alla Roma una sola carriera». Quasi se lo sentisse, il destino ha messo Daniele di fronte alla chance del secondo dono: è una sfida tra le onde, da uomini di mare. Come lui.
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