Retroscena Svilar, quella telefonata di Lukaku: può giocare l’Europeo con il Belgio

Il portiere giallorosso si candida titolare anche perché Courtois è infortunato: tutti i dettagli della convocazione

Due mesi fa, il 10 gennaio, Mile Svilar guardava la Roma perdere il derby di Coppa Italia a causa di un rigore tirato da Zaccagni. L’altro ieri, il 10 marzo, Mile Svilar ha salvato la Roma da un brutto capitombolo a Firenze fermando il rigore del possibile 3-1, calciato da Biraghi. Nel frattempo è cambiato l’allenatore, sono cambiati i fluidi, è cambiata la stagione. A lui invece è cambiata la carriera a livello internazionale: dalla panchina della Roma in pochi mesi Svilar potrebbe ritrovarsi a giocare l’Europeo con il Belgio. 

Svilar e la chiamata del Belgio 

Partiamo proprio dalla notizia più fresca e sorprendente: dopo una chiacchierata con Lukaku, concittadino e compagno di squadra che ne ha sponsorizzato le qualità, il ct Domenico Tedesco ha telefonato a Svilar chiedendogli la disponibilità a sposare la nazionale belga, quella dello ius soli. Qual è il problema? Il ragazzo è nato a cresciuto ad Anversa e ha già frequentato tutte le selezioni giovanili ma essendo di famiglia serba - suo padre Ratko, pure portiere, ha giocato nella Jugoslavia degli Anni 70 ed è andato al Mondiale 1982 come riserva - nel 2021 aveva deciso di seguire il legame di sangue e ha debuttato con la Serbia in un’amichevole contro il Qatar. Poi però il ct Stojkovic non lo ha più considerato. Lo ha richiamato soltanto un paio di settimane fa, dopo averne valutato i progressi improvvisi con la Roma, per inserirlo nel gruppo dei papabili per Euro 2024. A quel punto, nonostante la dichiarata preferenza di papà Ratko, Svilar ha detto no. E ha chiesto attraverso la federazione belga il permesso alla Fifa per il cambio di nazionalità, previsto dal regolamento fino alla prima presenza in una partita ufficiale.  


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Precedenti 

Non ci saranno problemi in questo senso perché la giurisprudenza del calcio internazionale è piena di casi simili al suo. Uno recente - e benaugurante - riguarda proprio la Roma: Evan N’Dicka, nato a Parigi, ha debuttato in amichevole con la Francia ma poi ha optato per la nazionale ivoriana (quella della madre) e ha vinto da poche settimane la Coppa d’Africa. L’unico rischio, che Svilar può scongiurare con la diplomazia, è l’irrigidimento della federazione serba, che potrebbe chiedere alla Fifa la sospensione del giocatore per aver rifiutato una convocazione. Ma non succederà. Piuttosto il portiere della Roma potrebbe vivere un’esperienza magica proprio insieme a Lukaku perché il portiere-totem del Belgio, il madridista Courtois, sta recuperando dal grave infortunio al ginocchio e probabilmente non tornerà al top in tempo per l’Europeo. Siccome i concorrenti sono Casteels del Wolfsburg e Sels del Nottingham Forest, rispettivamente 8 e 6 presenze in nazionale, la speranza concreta di giocare adesso c’è. 

Esplosione Svilar nella Roma 

Molto naturalmente dipenderà da come si concluderà la stagione con la Roma. Non gli si potrà chiedere sempre di parare i rigori, come ha fatto (due volte) anche contro il Feyenoord in Europa League. Quella è una cosa da fenomeni e anche da analisti: Svilar studia sempre con cura i rigoristi avversari che affronta partita dopo partita, per cercare di capirne le intenzioni. Ma De Rossi si accontenterebbe di un rendimento costante, di un portiere che non crei problemi alla squadra e che trasmetta sicurezza alla difesa. Da questo punto di vista Svilar sta dimostrando di essere molto solido. E con la sua continuità forse ha risolto un problema al direttore sportivo che verrà: sul mercato per la prossima stagione servirà forse un secondo portiere che sostituisca Rui Patricio, in scadenza di contratto, e non un titolare. 


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Due mesi fa, il 10 gennaio, Mile Svilar guardava la Roma perdere il derby di Coppa Italia a causa di un rigore tirato da Zaccagni. L’altro ieri, il 10 marzo, Mile Svilar ha salvato la Roma da un brutto capitombolo a Firenze fermando il rigore del possibile 3-1, calciato da Biraghi. Nel frattempo è cambiato l’allenatore, sono cambiati i fluidi, è cambiata la stagione. A lui invece è cambiata la carriera a livello internazionale: dalla panchina della Roma in pochi mesi Svilar potrebbe ritrovarsi a giocare l’Europeo con il Belgio. 

Svilar e la chiamata del Belgio 

Partiamo proprio dalla notizia più fresca e sorprendente: dopo una chiacchierata con Lukaku, concittadino e compagno di squadra che ne ha sponsorizzato le qualità, il ct Domenico Tedesco ha telefonato a Svilar chiedendogli la disponibilità a sposare la nazionale belga, quella dello ius soli. Qual è il problema? Il ragazzo è nato a cresciuto ad Anversa e ha già frequentato tutte le selezioni giovanili ma essendo di famiglia serba - suo padre Ratko, pure portiere, ha giocato nella Jugoslavia degli Anni 70 ed è andato al Mondiale 1982 come riserva - nel 2021 aveva deciso di seguire il legame di sangue e ha debuttato con la Serbia in un’amichevole contro il Qatar. Poi però il ct Stojkovic non lo ha più considerato. Lo ha richiamato soltanto un paio di settimane fa, dopo averne valutato i progressi improvvisi con la Roma, per inserirlo nel gruppo dei papabili per Euro 2024. A quel punto, nonostante la dichiarata preferenza di papà Ratko, Svilar ha detto no. E ha chiesto attraverso la federazione belga il permesso alla Fifa per il cambio di nazionalità, previsto dal regolamento fino alla prima presenza in una partita ufficiale.  


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