E' profondamente sbagliato dire che Lorenzo Pellegrini non aveva mai giocato così bene. Si fa un torto a lui, si fa un torto alla prima Roma di Mourinho, quella della stagione 2021-2022: Pellegrini chiuse dopo aver rinnovato il contratto e aver alzato la Conference League, con un bottino personale di 14 gol e 8 assist con la Roma, più 3 marcature con la Nazionale. E' altrettanto profondamente sbagliato, però, dire che il Lorenzo Pellegrini che sta giocando con la Roma, e con l'Italia, in questi mesi sia lo stesso che ha chiuso, immalinconito e sfiduciato, il 2023. I numeri magari non raccontano tutto, ma tanto. E allora ce n'è uno che rappresenta una sintesi perfetta: Pellegrini ha segnato sette gol nelle ultime 15 partite disputate tra club e Nazionale, dal 20 gennaio in avanti, tante reti quante nelle precedenti 49 gare. Inarrestabile, ha scritto ieri sera Opta. Eppure c'è stato un momento in cui Lorenzo Pellegrini si è fermato, tra l'autunno e l'inverno. Cosa è successo davvero nella testa del capitano romanista?
Pellegrini, le voci sulla vita privata e il rapporto con Mourinho
Si sono sommate tre cose che avrebbero, probabilmente, reso complicata la vita di qualsiasi calciatore, a maggior ragione di uno che, per rendere al meglio, deve stare bene di testa e di fisico. Qualche tempo fa, a margine di un'intervista per uno sponsor tecnico nel centro di Roma, Pellegrini rivelò ai cronisti presenti che se non si sentiva sicuro non riusciva ad incidere: "Certe volte - la sua battuta che poi forse battuta non era - me sembro matto, quasi masochista. Non mi capisco neanche io". Quello che è successo in questi mesi Pellegrini lo ha capito e anche bene: le illazioni sulla sua vita privata a ridosso della nascita del terzo figlio lo hanno turbato. I pensieri non erano tanto per sé, quanto per la moglie e gli altri due figli. Il secondo, Thomas, è nato nel 2021 dopo un parto che lo stesso Lorenzo e Verona hanno definito "complicato, intenso", tanto che all'epoca il giocatore rinunciò a un volo privato già pronto per raggiungere i compagni a Genova. Tanti pettegolezzi non gli hanno giovato. Non solo: Pellegrini ha attraversato mesi complicati dal punto di vista muscolare visto che, a 28 anni quasi, sa perfettamente come il suo fisico abbia bisogno di un lavoro specifico per giocare con continuità. Non a caso, da anni, Pellegrini è affiancato da uno staff su misura, con professionisti che lo seguono in casa come in trasferta. Se c'è un giocatore che dedica al calcio, famiglia a parte, tutte le sue energie è proprio lui. Capitolo Mourinho: dopo un fortissimo amore iniziale i rapporti tra i due si sono raffreddati. Molto. I tifosi, non quelli di curva ma gli altri, hanno accusato Lorenzo di "tradimento": un po' come rappresentante della squadra e un po'perché pensavano che lui aveva (o aveva avuto) un rapporto privilegiato con il portoghese e avrebbe dovuto difenderlo fino alla fine. L'anello regalato da Pellegrini e dai giocatori a Mourinho è stato riconsegnato e forse solo loro sanno se, prima o poi, ci sarà un chiarimento. Ma a Lorenzo è dispiaciuto di essere stato accusato di aver giocato contro: semplicemente non ne aveva. Mou è l'allenatore che lo ha portato a vincere una coppa in Europa (neanche Totti e De Rossi ci sono riusciti) e Mou è l'allenatore con cui ha segnato di più, 25 reti. I numeri, di nuovo, non dicono tutto, ma dicono tanto. E raccontano che l'incontro con José per Lorenzo è stato una fortuna.