Baroni e quello stile tutto suo: dal 4-3-3 alla super difesa fino a Strefezza

Un calcio diverso rispetto a quello dei predecessori ma vincente: l’ex tecnico del Benevento aveva una missione che ha ottenuto a modo suo
Baroni e quello stile tutto suo: dal 4-3-3 alla super difesa fino a Strefezza© LAPRESSE
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LECCE - Quando è tornato nel Salento, Marco Baroni aveva una missione: quella di riportare il Lecce in Serie A. La società, all’ex tecnico del Benevento, però non ha chiesto solo il risultato, che è stato brillantemente ottenuto con il primo posto lo scorso 6 maggio, ma gli è stato richiesto anche di valorizzare i tanti giovani che nel corso della sessione estiva di mercato, in particolar modo, sono arrivati nel Salento e alla corte giallorossa.

Lecce, mutazione tattica

Ci aveva provato Corini nel corso della passata stagione, su indicazione del direttore dell’area tecnica Pantaleo Corvino: il passaggio dal 4-3-1-2 di Liverani al 4-3- 3, uno dei moduli più utilizzati dai top club europei. Per Corini è stato un fallimento, tanto che il tecnico lombardo è tornato sui suoi passi, anche per dare spazio in campo a Mancosu. Con l’addio del capitano tutto è diventato un po’ più semplice e il 4-3-3 è diventato oltre che una realtà anche una certezza. Chi ne ha giovato? Sicuramente Gabriel Strefezza, che rappresenta la scommessa vinta in questo campionato, sia dalla società che da Baroni, che in lui è riuscito a vedere delle qualità che nessuno in passato era riuscito a tirare fuori. Un numero? 14 gol, mai così tanti in carriera.

Lecce, difesa blindata

Negli ultimi tre campionati, la difesa del Lecce non era nota per la sua robustezza: troppi i gol subiti che hanno inciso pesantemente sulle stagioni. Nessuno ha la bacchetta magica, ma Baroni è stato abile nel toccare le corde giuste della squadra e a trasformare una difesa con qualche problema alla migliore del campionato, mantenendo invariati tre uomini su cinque rispetto alla passata stagione. Onor del merito però va dato anche al centrocampo che ha svolto un lavoro straordinario durante tutto il campionato.

Baroni, questione di stile

Leggendo la carta d’identità, si evincono le origini toscane di Marco Baroni. Qualcosa lascerebbe pensare a un personaggio istrionico, barocco, e invece no. Baroni è freddo alle volte, quasi glaciale, le sue conferenze sono ermetiche e spesso pesate in ogni singola parola. Mai un concetto lasciato al caso anche quando dopo la vittoria del campionato, in cui ha mantenuto una professionalità e uno stile invidiabile. Un atteggiamento che gli ha permesso di snocciolare numeri e dati sulla sua attività da allenatore anche dopo il successo, ubriacante, conquistato contro il Pordenone. Un autocontrollo che ha trasmesso alla squadra che ha concluso il campionato senza nemmeno un’espulsione. Questione di stile, non solo nei modi e nelle parole ma anche di una squadra plasmata da un allenatore che forse per il calcio di oggi risulta anacronistico.


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