Le valutazioni dei rossoneri e dei bianconeri dopo il pareggio di San Siro (Fabrizio Patania)

Fonseca (all.) 5,5 
La scelta è difendersi e non concedere campo alla Juve. Non poteva concepire lo stesso tipo di 4-2-4 che aveva funzionato nel derby contro l’Inter, ma sgancia gli attaccanti solo nel finale. Troppo tardi. Non rischia e non perde, la classifica lo inchioda come i fischi di San Siro. Meno 9 dalla vetta in attesa del Napoli. 

Maignan 6 
  Quelli di Gatti e Thuram sono due passaggi, mica due tiri. Il francese si fa trovare pronto ogni volta in cui deve uscire sugli angoli. 

 Emerson Royal 5 
 Non attacca mai e Yildiz gli va via in modo facile tre o quattro volte.

Gabbia 6 
  Un rientro positivo. L’assenza di Vlahovic gli facilita il compito. Fonseca gli risparmia gli ultimi minuti. 

Thiaw 6,5 
È il migliore perché mura un sinistro volante di Conceiçao in avvio e poi va a sbarrare la strada a Cambiaso nell’unica vera occasione bianconera. Ottimo tempismo. 

Theo Hernandez 6 
  Fa il terzino per una volta e non permette a Conceiçao di girarsi per essere puntato nell’uno contro uno. Prova positiva da difensore. Il francese non attacca, ma è suo il colpo di testa all’ultimo respiro della partita. Se avesse inquadrato la porta... 

Musah 6 
  Bloccato su Cambiaso, porta a termine la missione, blindando la fascia.

Loftus Cheek 5 
Grandi mezzi, buon piede, mai niente di decisivo. È il paziente inglese, come al solito. 

Pulisic (25’ st) 5,5 
  L’americano non sta bene. Fonseca lo sgancia solo alla fine e senza ricavare risultati evidenti.

Fofana 6 
Volume di gioco notevole, non aspettatevi invenzioni. 

Reijnders 6 
  Lavoro tattico importante, fa il raccordo sulla fascia sinistra, butta un occhio su Locatelli. Scarsa lucidità con la palla tra i piedi. 

Morata 5,5 
  Finto nove, anzi terzino aggiunto. Lotta e sgomita. La generosità non gli manca, il tiro sì, appena uno dicono le statistiche. Impossibile ricordarlo. 

Leao 5,5 
  Partenza vivace, alla lunga il portoghese si spegne dentro la grande ammucchiata.

Thiago Motta 6 
Non ha munizioni, spara a salve con i centrocampisti. Il piano non funziona e non basta per piegare il Diavolo di corto muso. Il settimo pari del campionato non può essere considerato un risultato esaltante: la Signora resta al sesto posto, anche se la vetta non è lontana. 

Di Gregorio 6 
  Accorcia e anticipa l’uscita sui lanci lunghi del Milan. Non gli arrivano tiri. 

Savona 6,5 
  Leao, alla resa dei conti, non determina. È bravo anche quando lo anticipa e lo accompagna senza rischiare il rigore. Una prova positiva pensando che dalla sua parte, oltre al portoghese, si muovevano Theo e Reijnders. 

Kalulu 6,5 
  Il francese senza macchia copre le spalle a Gatti e toglie profondità agli scatti (eventuali) di Morata. Supera la prova da ex e San Siro non lo condanna.

Gatti 6 
  Seguirebbe il capitano delle Furie Rosse anche all’ippodromo di San Siro. Il giallo è severo e lo costringe a restare in allerta, ma non sbanda e non rischia mai l’espulsione.

Cambiaso 6 
  Si guarda in giro spaesato, questa volta c’è talmente traffico che neppure le sue sortite creano l’effetto sorpresa. Quando riesce a sbucare dal &#110;ulla, lo mura Thiaw. 

Locatelli 5 
  Sembra lo stesso di Italia-Francia. Solidità, certo. Anche lentezza e tanti, troppi errori in costruzione. 

K. Thuram 6,5 
  Il francese non sgarra, è puntuale e reattivo nell’interdizione, sbaglia pochi palloni. Sostanza. Per Motta è diventato un punto fermo, difficile soffiargli il posto. 

Conceiçao 5 
Serata di luna storta. Theo gli prende bene le misure e non gli consente di girarsi. Senza l’uno contro uno, diventa inutile. 

Koopmeiners 5 
  Un solo tiro, forse il più pericoloso, da posizione defiliata e senza inquadrare lo specchio, ma l’olandese resta fuori dalla partita. Non fa il trequartista e neppure il finto 9: spalle alla porta, perde diversi palloni o non riesce a giocarli.

McKennie 5 
  Vale lo stesso discorso di Koopmeiners. L’americano ha due attenuanti: non vale gli stessi soldi, non gli arriva neppure un cross per tentare il colpo di testa, specialità della casa. 

Yildiz 6 
  Dopo la doppietta all’Inter, questa volta il turco non ammalia San Siro, ma riesce lo stesso a strappare la sufficienza, perché si applica nella fase difensiva e ogni tanto riesce a scappare a Emerson Royal.  

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