Higuain e Immobile: 36 gol un limite quasi insuperabile

L’argentino ha centrato la grande impresa nel 2016 con la maglia del Napoli, Ciro lo ha raggiunto nel 2020 e ha vinto anche la Scarpa d’Oro
Higuain e Immobile: 36 gol un limite quasi insuperabile
Marco Ercole
6 min

Due astri hanno brillato più degli altri nel firmamento della Serie A dell’ultimo decennio. Due stelle dotate di una luce particolare, capace di illuminare territori fino a quel momento inesplorati. Gonzalo Higuain e Ciro Immobile. Due bomber, due attaccanti di razza, due macchine da gol capaci di segnare in ogni modo. Ed entrambi hanno inciso il loro nome nella storia del campionato italiano, abbattendo un record che resisteva da decenni, quello del maggior numero di gol segnati in una singola stagione. Un primato da oltre sessant’anni di pertinenza esclusiva di Gunnar Nordahl, arrivato a quota 35 nell’annata 1949- 50 indossando la maglia del Milan.

Higuain, impresa straordinaria

Poi, però, è arrivato il momento del “Pipita”. Il primo a raggiungere e poi superare lo svedese è stato proprio Higuain, nel torneo 2015-16. Con la maglia del Napoli l’argentino ha realizzato un’impresa straordinaria, segnando 36 reti in 35 partite. Un’annata da incorniciare, culminata inevitabilmente con il titolo di capocannoniere e, appunto, con il record assoluto di gol in Serie A. La sua media realizzativa è stata impressionante: oltre un gol a partita, con 9 doppiette e una tripletta, arrivata all’ultima giornata. Un rendimento semplicemente stratosferico. Gonzalo ha trascinato il Napoli a suon di gol, infrangendo record su record. Il suo tris contro il Frosinone all’ultimo turno, con tanto di rovesciata finale per il sorpasso definitivo su Nordahl, è entrata di diritto nella storia del calcio italiano. Un epilogo degno di un film, perfetto per sigillare un record del genere. Gol impressionanti, così come la qualità delle sue prestazioni. Higuain è stato un attaccante completo, capace di segnare in ogni modo: di destro, di sinistro, di testa, su rigore, su punizione. Un vero e proprio incubo per le difese avversarie. Napoli si è innamorata di lui, salvo poi ripudiarlo qualche settimana dopo quel record per via del suo trasferimento alla Juventus. Un passaggio doloroso a livello emotivo per i tifosi partenopei, ma che non cancellerà mai il risultato ottenuto dal “Pipita” all’ombra del Vesuvio.

Immobile eguaglia il record

Quattro anni dopo, nella stagione 2019-20, ecco il momento di Immobile. Indossando la maglia della Lazio, Ciro ha eguagliato il record, realizzando 36 gol in 37 partite in un’annata che rimarrà per sempre scolpita nel cuore dei tifosi laziali e, soprattutto, nella storia del calcio italiano. Un campionato passato agli annali come quello in cui il Covid ha interrotto il sogno scudetto della squadra allora allenata da Simone Inzaghi, apparsa fino alla pausa forzata per la pandemia come la principale indiziata per la vittoria finale. Merito anche di un Immobile impressionante, capace di chiudere il girone d’andata con 20 reti all’attivo nel torneo. Un rendimento da sogno, insomma, per Ciro, che gli ha permesso di conquistare il titolo di capocannoniere e la Scarpa d’Oro, davanti a gente come Lionel Messi, Cristiano Ronaldo e Robert Lewandowski. La sua media realizzativa è stata di poco inferiore a quella di Higuain, ma la sua costanza e la sua capacità di segnare in ogni modo lo hanno reso un attaccante implacabile, capace di vincere per 4 volte in carriera la classifica marcatori in Serie A (una con il Torino, tre con la Lazio). L’attuale attaccante del Besiktas, in quel torneo è arrivato all’ultima giornata con 35 reti segnate (7 doppiette e 2 triplette): ne mancava una per raggiungere Higuain e, ironia del destino, è proprio al San Paolo (oggi Maradona) che l’ha dovuta cercare, lo stesso stadio che 4 anni prima aveva incoronato l’argentino. E al minuto 22, ecco il diagonale rasoterra che ha permesso a Ciro di segnare al Napoli ed entrare per sempre nella storia.

Higuain e Immobile, l'eredità

Così sono diventati immortali Higuain e Immobile, due attaccanti diversi per caratteristiche tecniche e fisiche, ma accomunati da una fame di gol (e di record) insaziabile. Il “Pipita”, potente e tecnico, amava svariare su tutto il fronte d’attacco, creando spazi per i compagni e finalizzando le azioni con tiri potenti e precisi. Immobile, invece, centravanti d’area di rigore, è L’ex capitano biancoceleste ha superato Messi e Cristiano Ronaldo I due attaccanti hanno battuto il precedente record di 35 reti in Serie A di Nordahl un maestro nel farsi trovare al posto giusto nel momento giusto, sfruttando al meglio i cross e i filtranti dei compagni. Gonzalo ha sorpassato Nordahl grazie a una squadra che giocava un calcio spettacolare, Ciro lo ha eguagliato da vertice unico di una formazione costruita per esaltare le sue qualità. A distanza di anni, il loro record resiste ancora. Molti attaccanti hanno provato ad avvicinarsi, ma al momento nessuno è riuscito nell’impresa. Un primato che testimonia la grandezza di questi due campioni, capaci di scrivere pagine indimenticabili nella storia della Serie A. Bomber puri che hanno lasciato un segno indelebile, fissando una nuova asticella per tutte le nuove generazioni che sono arrivate e che arriveranno dopo di loro. La loro fame di gol, la loro determinazione e la loro professionalità sono un modello da seguire per tutti quelli che cercheranno di seguire la loro luce. Quella lasciata da questi due astri luminescenti nel firmamento del campionato italiano.


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