Lorenzo Zazzeri a Radio Cusano Campus: le riflessioni del velocista fiorentino

Le dichiarazioni di Lorenzo Zazzeri allenato da Paolo Palchetti: "Da marzo in poi vorrei rasserenarmi da un punto di vista mentale, pensare solo all’allenamento per poi presentarmi a Parigi al meglio che posso"
Lorenzo Zazzeri a Radio Cusano Campus: le riflessioni del velocista fiorentino© LAPRESSE
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Verso i Mondiali: “Un po’ acciaccato per questi malanni di stagione, però sono riuscito comunque a entrare in vasca e a dare seguito alla mia preparazione. Sono molto più sensibile alla temperatura esterna, quindi non è proprio il massimo entrare nell’acqua fredda. La respirazione è compromessa e quindi molto spesso è meglio prendersi un paio di giorni di riposo, salvaguardarsi e stare a casa, piuttosto che stressare ancora di più l’organismo e andare a prendere freddo in acqua. A differenza degli altri anni, percepisco un po’ di rincorrere un po’ tutti gli eventi e tutta la preparazione. È una stagione anomala, complicatissima e piena di impegni. Fondamentalmente il nuoto, che è uno sport di prestazione, ha bisogno di cicli che sono lunghi mesi di preparazione per permettere al tuo fisico di essere al 100%. Questa cosa quest’anno rischia di mancare un po’. Da marzo in poi vorrei rasserenarmi da un punto di vista mentale, pensare solo all’allenamento per poi presentarmi a Parigi al meglio che posso. Il Settecolli, sicuramente lo farò. Sarà una tappa test, ma una gara internazionale in Italia fa sempre piacere nuotarla di fronte al proprio pubblico. Ha semplicemente una valenza di test e nulla di più”.

I Giochi: “E’ come andare sulla luna. Quando inizi il tuo percorso da giovane atleta, è paragonabile a un ragazzino che dice di voler fare l’astronauta e andare sulla luna. In quel momento percepisci proprio di essere in un posto più grande di te e un pochino disorienta questa cosa, poi però ti ricordi il perché sei lì e se sei lì c’è un motivo e te lo sei guadagnato, te lo sei meritato. Poi subentra la componente competitiva del carattere che ti fa un pochino estraniare dal contesto e ti concentri su quello che devi fare, sulla tua gara”.

Il boom azzurro: “Da un punto di vista agonistico, sicuramente stiamo vivendo l’apice della storia del nuoto italiano. Non c’è mai stata una nazionale così vincente e non sono io a dirlo. I numeri sono oggettivi e quindi è un privilegio farne parte e percepire di essere un traino per le generazioni a venire. Da un punto di vista delle infrastrutture però, c’è ancora tanto lavoro da fare, perché siamo secondo me molto indietro rispetto a Nazioni concorrenti alla nostra. Inghilterra, Stati Uniti, Australia, Cina sono superpotenze, ma nazioni come l’Inghilterra, come la Francia, vicini di casa, con una popolazione simile alla nostra, andrebbero prese da esempio. Hanno investito tanto non solo nello sport ma anche nella scuola. Nel mio piccolo sto provando, parlando anche con le Istituzioni, con politici e con chi si occupa di questo, di cercare perlomeno di migliorare la situazione. Ho iniziato dal mio orticello nella mia società a Firenze, la Rari Nantes, facendo pressioni per rinnovare completamente la nostra palestra perché avevamo attrezzi datatissimi degli anni 90 tutti arrugginiti. Fortunatamente, è stato fatto un investimento che ha permesso questo rinnovamento, però poi le realtà in Italia sono tantissime da dover aiutare, da dover supportare”.


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