BUDAPEST (Ungheria) - Nella sua carriera, mancava solo una cosa. Questa. È arrivata dopo una qualificazione terribile. L'anno scorso era arrivato quarto, quest'anno Tamberi ha riscritto la storia nel Salto in alto, vincendo l'oro ai Mondiali in corso a Budapest. Ha cominciato male il 31enne marchigiano delle Fiamme Oro, commettendo un errore al primo salto. Poi, però, è tornato quello di sempre e non ha sbagliato più niente.
Tamberi d'oro a Budapest
È arrivato a saltare 2.36 (con molto margine) insieme solo allo statunitense Harrison. Dopo i tre errori dell'americano e i due dell'azzurro a 2.38, certo della medaglia d'oro Tamberi (dopo aver festeggiato ampiamente in precedenza) ha provato un ultimo tentativo a 2.40, senza però riuscire. Poco importa, l'oro era già stato conquistato. Tre errori a 2.36 per l'amico dell'italiano, ovvero Mutaz Essa Barshim (Qatar), che con lui ha condiviso l'oro di Tokyo. Per lui medaglia di bronzo. L’anconetano delle Fiamme Oro completa il Grande Slam dopo aver già trionfato alle Olimpiadi (Tokyo 2021) e ai Mondiali indoor (Portland 2016) oltre che agli Europei all’aperto (Amsterdam 2016 e Monaco 2022) e in sala (Glasgow 2019).
Malagò: "Grande Tamberi"
“Grande Tamberi, W l’Italia”. Questo il messaggio del presidente del Coni Giovanni Malagò per Gimbo. Il presidente del Coni ha accolto così sul palco di 'Mediterranea – La civiltà blu', la rassegna ideata da Micromegas Comunicazione, la notizia della medaglia d’oro di Gimbo ai Mondiali di atletica a Budapest. “Gimbo ha vinto Europei, Olimpiadi e i mondiali dopo l’oro olimpico. È tanta roba”, ha aggiunto. Malagò si è poi complimentato al telefono con Tamberi: “Complimenti fenomeno. Che goduria!". "Quanto godo”, ha risposto l'atleta azzurro da Budapest.
Tamberi: "Questa medaglia è anche per papà"
Così Tamberi a caldo: "È pazzesco. È una cosa unica. Mi sento ripagato di tutti i sacrifici fatti. La sensazione di stasera non la posso descrivere. Battere tutti questi campioni è una cosa pazzesca. Avevo fatto un grande riscaldamento e sapevo che dovevo restare concentrato per non 'distruggermi' da solo. Ha funzionato la mia tattica e il mio modo di approcciare la gara. Dopo dodici anni il cambio di coach è avvenuto perché le cose non funzionavano più. Ma sono qui anche per tutto quello che mi ha insegnato mio padre. Poi, devo ringraziare il mio nuovo team per come mi ha accompagnato in questo percorso verso questa medaglia che mi mancava tanto. Non ci parliamo da tempo io e mio papà, ma questa medaglia è anche sua e per lui".