Tamberi e la scelta sulle prossime Olimpiadi: “Ho studiato le probabilità…”

Nel giorno in cui ha ricevuto la laurea  honoris causa in Scienze dello sport a Urbino, l’oro olimpico a Tokyo guarda a Los Angeles
Tamberi e la scelta sulle prossime Olimpiadi: “Ho studiato le probabilità…”© ANSA
Christian Marchetti

Lo chiameranno Mister Notizia. Gianmarco Tamberi parla e non sono mai parole di circostanza, senza contare il battage che queste provocano. Per carità, una medaglia, per un atleta, vale sempre più di un passaggio tra gli argomenti “trend”, ossia quelli più cliccati dalla gente in rete, ma per uno come Gimbo che trasforma l’affetto dei tifosi in propellente è davvero un’arma in più. Anzi, tra una parola e l’altra c’è pure il tempo per una laurea...

Dopo Parigi

Ieri, l’Università di Urbino gli ha conferito la laurea honoris causa in Scienze dello Sport. E lui, seppure un po’ a disagio tra tocco e toga, ha ringraziato per poi aggiungere: «Ho studiato le probabilità che avrei di vincere le Olimpiadi a Los Angeles e ho ben chiaro cosa significherebbe per me, a livello emotivo, anche solo provarci dopo tutto quello che ho passato». Insomma, la travagliata Olimpiade parigina sarà pure alle spalle del 32enne altista marchigiano, ma quell’annuncio del tipo «Vado avanti, non mi ritiro» non è ancora arrivato. Questione di giorni, sembra di capire interpretando le frasi pronunciate sabato scorso a Riccione dal d.t. dell’atletica azzurra, Antonio La Torre.


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Le scelte

«Dobbiamo avere il coraggio di scegliere, perché ogni scelta è il primo passo per costruire qualcosa di grande nel nostro futuro», ha detto ancora l’oro olimpico di Tokyo, in carriera anche campione del mondo outdoor e indoor e tre volte europeo. Beh, sulle scelte Tamberi potrebbe scrivere un trattato. Anno 2009: la decisione di lasciare la pallacanestro; anno 2016: quella di tornare a saltare dopo il gravissimo infortunio che gli precluse i Giochi di Rio; anno 2022: il cambio di allenatore, dal padre a Giulio Ciotti; anno 2024: gareggiare allo Stade de France nonostante i problemi fisici.

La scelta sul basket

«Non amavo il salto in alto e tuttora mi piace molto di più il basket. Se avessi giocato ancora sarei stato meno orgoglioso, ma più felice», ha detto nel corso della seguitissima intervista a “Belve”, su Rai 2. Ed è qualcosa che va ben oltre quella definizione che ha indossato per anni, quasi per scherzo, quella del «giocatore di basket prestato al salto in alto». Scelte... regole... «Un conto è imporsele, un conto è scegliere, un conto è qualcuno che sceglie per te. Un genitore deve aiutarti a prendere la strada giusta, non obbligarti a scegliere quella strada. Io mi sono sentito in quel momento tradito dalla figura genitoriale», ha detto ricordando quel rapporto con il padre e suo ex allenatore, Marco Tamberi. Rapporto assente, «il fallimento più grande della mia vita». 


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Bianco o nero

Le parole di “Mister Notizia”, si sa, sono sempre nette. Bianco o nero, soprattutto quando c’è da commentare una prestazione. Oppure quando c’è da sottolineare un comportamento che il saltatore marchigiano non digerisce. Tipo quando il nuotatore oro a Parigi Thomas Ceccon ha condiviso il post al vetriolo diffuso da un comico. «Non credo che Thomas sapesse che il post si riferiva al sottoscritto. No, non mi ha chiesto scusa». Bianco e nerissimo. Di più, color pece è stata l’esperienza dell’ultima Olimpiade, «il momento più brutto». Sì, ma non traumatica, visto che la reazione di Tamberi è stata da campionissimo, vincendo la terza finale di Diamond League in carriera, traguardo mai raggiunto da nessun altro suo collega azzurro. Bianco, nero e poi rosso, il colore sugli zigomi della lotta alla violenza contro le donne. «La violenza non è mai legittimata», ha detto Gimbo, in veste di testimonial della Regione Marche, in occasione della Giornata che annualmente ricorda il tema. Parole mai vuote, appunto.


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Lo chiameranno Mister Notizia. Gianmarco Tamberi parla e non sono mai parole di circostanza, senza contare il battage che queste provocano. Per carità, una medaglia, per un atleta, vale sempre più di un passaggio tra gli argomenti “trend”, ossia quelli più cliccati dalla gente in rete, ma per uno come Gimbo che trasforma l’affetto dei tifosi in propellente è davvero un’arma in più. Anzi, tra una parola e l’altra c’è pure il tempo per una laurea...

Dopo Parigi

Ieri, l’Università di Urbino gli ha conferito la laurea honoris causa in Scienze dello Sport. E lui, seppure un po’ a disagio tra tocco e toga, ha ringraziato per poi aggiungere: «Ho studiato le probabilità che avrei di vincere le Olimpiadi a Los Angeles e ho ben chiaro cosa significherebbe per me, a livello emotivo, anche solo provarci dopo tutto quello che ho passato». Insomma, la travagliata Olimpiade parigina sarà pure alle spalle del 32enne altista marchigiano, ma quell’annuncio del tipo «Vado avanti, non mi ritiro» non è ancora arrivato. Questione di giorni, sembra di capire interpretando le frasi pronunciate sabato scorso a Riccione dal d.t. dell’atletica azzurra, Antonio La Torre.


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