Roma-Milano, le città di Max Giusti e del padel

"Servizi al top per essere sempre competitivi, ora e tra dieci anni", afferma il noto conduttore tv, comico e imitatore
Roma-Milano, le città di Max Giusti e del padel
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Da Roma a Milano. Max Giusti, noto conduttore televisivo, comico e imitatore, ha deciso di investire nel padel nelle due maggiori città italiane. Dopo il Play Pisana a Roma, è uno dei soci del Padel Palace a Milano insieme a Diletta Leotta, Junior Cally, Gabriele Corsi, Umberto Maria Chiaramonte e Alessandro Borghese: «Questa idea nasce dal nostro manager – le sue parole in esclusiva – e non ho fatto altro che rispondere sì. Lui è il mio salvatore quando sono a Milano, perché oltre al tennis ora gioco anche a padel qui».

L'esperienza di Max con il Padel

Diverse sono le anime che compongono il direttivo del Padel Palace, con Max Giusti che ha portato la sua esperienza: «Ho portato il mio know-how su come aprire una SSD, come affiliarsi alla FITP, sui materiali da usare. Ad esempio, ho portato Italian Padel che a mio giudizio è ancora quello che fa i campi più belli in assoluto in Europa. Poi con l’apertura del bistrot di Borghese abbiamo chiuso il cerchio. Il Padel Palace è un posto aperto a tutti, aperto per il quartiere, aperto per la città e questo mi piace tanto. Io ho cercato di portare e proporre un'offerta alta non come prezzi ma di servizi per essere competitivi nei prossimi dieci anni».

Roma e Milano

Inevitabile il confronto tra Roma e Milano, dove Max Giusti può essere eletto a uno dei massimi esperti: «Roma è partita prima nel padel, con tanti giocatori, tante strutture, adesso Milano sta arrivando. Milano ha ancora quella fase che a Roma c'era dieci anni fa. Con il Play Pisana, quattro anni fa, sono riuscito a fare uno dei centri più belli di Roma Ovest e in soli quattro anni sono sorti tanti altri circoli. Io pensavo di fare cinque campi, ma adesso ce ne sono anche da quattordici campi, alcuni bellissimi». Uno sport con enorme potenziale, con il sogno Olimpiadi: «Secondo me le opportunità per diventare sport olimpico ci sono. La diffusione c'è tantissima in Nord Europa e in Sudamerica – conclude il conduttore televisivo impegnato in questo periodo sia nel cast di GialappaShow che al Teatro Sistina per lo spettacolo "Bollicine" –. Nel nostro Paese è diventato, come dire, lo sport più alla portata di tutti, anche familiare. Sono pochi gli sport così e io spero che rimanga questo spirito di grande aggregazione. Quella è la cosa più bella che che c'è stata».


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