Marcela Ferrari: "Il padel al femminile è in continua espansione"

La selezionatrice della nazionale italiana si racconta: "Con i giocatori cerco l'empatia, mi accerto che siano motivati e capisco di cosa hanno bisogno"
Marcela Ferrari: "Il padel al femminile è in continua espansione"
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Qualcuno l'ha ribattezzata la signora del padel. E forse non potrebbe essere altrimenti. Marcela Ferrari Castro, 40 anni compiuti da poco, argentina che vive da sempre a Barcellona, ha allenato il più forte giocatore di padel di tutti i tempi, Fernando Belasteguin, ed è selezionatrice della nazionale italiana. Intanto continua a "coltivare" con immensa passione la sua accademia a Barcellona, di fronte al Camp Nou. 

Sei la selezionatrice della nazionale italiana, cosa ne pensi delle nostre giocatrici?
"Come selezionatrice non mi immischio nell'aspetto tecnico perché è di competenza dell'allenatore. Devo dire che siamo in un momento molto buono. Il livello, prima dell'esplosione del Covid, si stava alzando molto; ci sono giocatrici di calibro internazionale, ma dopo la pandemia non sappiamo invece qual è il livello delle altre giocatrici".

Hai allenato grandi campioni come Fernando Belasteguin, Pablo Lima, Gemma Triay e Lucia Sainz. Qual è il tuo metodo per seguire i grandi campioni? Più tecnica o più tattica?
"Il metodo migliore per me è quello che punta sull'empatia. Ascoltare il giocatore, accertarsi che sia motivato e poi capire di cosa ha bisogno".

Sei una delle poche coach "in gonnella" in un panorama molto maschile: nell'insegnamento ti penalizza essere una donna?
"Spero che mi vedano come una professionista e non come donna. Cerco comunque di non vedere difficoltà o ostacoli. Continuo ad andare per la mia strada e spero sempre di essere considerata per la mia professionalità e non per il genere. Di sicuro noto che il movimento femminile nel padel è in continua in espansione, sempre più donne affollano i circoli".

Parlami della tua accademia in Spagna.
"Lavoro al Club Esportiu Laietà, a Barcellona. Qua c'è una grande accademia con ottimi allenatori e preparatori atletici. Alleniamo bambini di 5 anni fino a uomini e donne di 85. E' un'accademia amatoriale che comprende tutti i livelli. Non ci sono ragazzi che gravitano nel World Padel Tour, ma ci sono giocatori e giocatrici spagnoli che sono impegnati in Italia in Serie A e B come Lara Bonilla e Sara Pujals. Abbiamo vari progetti come 'Il padel per tutti' (padel para todos) per persone con autismo o sindrome di Down. I nostri tecnici fanno formazione e corsi per tutti i livelli. Vado avanti con vari progetti in testa nonostante il Covid rallenti tutto: sono infatti in attesa di aprire un'accademia anche in altri Paesi".

Secondo te che evoluzione sta avendo il padel in questi anni?
"Il padel sta avendo evoluzioni inimmaginabili, nessuno poteva pensarlo. E' un sogno quello che sta succedendo. Il Covid ha fatto male a tutti ma sembra che abbia moltiplicato i numeri del padel grazie al fatto che si può tranquillamente giocare all'aria aperta. Non solo in Italia, ma anche in altri Paesi d'Europa come Spagna e in Portogallo. Il mio messaggio è che è sbagliato pensare che questo sia solo business o una moda del momento. Bisogna coccolare il padel e praticarlo bene". 


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